lunedì 23 aprile 2018

IL GUANTO DELL’INFINITO


IL GUANTO DELL’INFINITO

 



Ormai ci siamo. Manca poco e fra qualche giorno potremo vedere l’arrivo di Thanos sulla Terra ne Avengers: Infinity war.
Per prepararci al meglio oggi daremo un’occhiata alla miniserie che ha ispirato il film: Il guanto dell’infinito!
Pronti? Andiamo!
L’originale miniserie fu pubblicata a puntate nel 1991 per 6 numeri (senza contare i vari rimandi ad altre serie, i cosiddetti fill-in) e fu orchestrata da Jim Starlin per i testi e da George Pérez ai disegni, fino al numero 4 per poi lasciare a causa dello stress causato dalla mole di lavoro. Dal 5 subentrò Ron Lim.
La serie, in realtà, fu preceduta da un’altra miniserie The Thanos quest, dove si narra come il Titano pazzo riesca a mettere le mani sulle Gemme dell’Infinito.
Fu la prima parte della cosiddetta Trilogia dell’Infinito, a cui poi seguirono La guerra dell’Infinito e la Crociata dell’Infinito (di cui, però, non parleremo).
Per molti è una delle migliori saghe mai pubblicate dalla Marvel. Ed è così.
Ma di cosa parla?
In pratica la personificazione della Morte resuscita Thanos, dandogli un compito:  dato che, secondo lei, l'equilibrio dell'universo sarebbe sbilanciato dalla troppa vita, Thanos dovrà uccidere la metà degli esseri senzienti di tutto l'universo.
Il titano però è innamorato della Morte e ritiene che se fosse un suo pari lei lo degnerebbe di rivolgersi a lui di persona (mentre invece lo fa tramite servitori). Perciò la convince a lasciargli usare il Pozzo dell'Infinito, che gli permette di localizzare le sei Gemme, che sono in mano a 6 Antichi dell’universo (esseri che hanno scoperto il segreto dell’immortalità), dicendo che lo aiuterebbero a svolgere meglio il suo compito.
Thanos, usando astuzia e crudeltà, riesce a impadronirsi delle Gemme e torna trionfante dalla Morte che, però, ora lo considera addirittura superiore a lei, e perciò continua a non rivolgersi  lui di persona (un due di picche cosmico, in pratica).
Tutto ciò è raccontato in The Thanos Quest. Ed è da qui che inizia Infinity Gauntlet.
 
Arrabbiato per il rifiuto di Morte e consigliato dal demone Mefisto (che spera di mettere le mani sulle gemme), Thanos mette le Gemme sul suo guanto creando così il famoso artefatto e, con uno schiocco di dita cancella metà della vita nell’intero universo, compresi molti eroi come tutti i Fantastici 4, Devil e parte degli X-men.
 
Poi crea un planetoide-trono da cui farsi bello per la sua “amata”, mostrando alcuni suoi trofei: suo fratello Eros, alias Starfox, senza più la bocca e la sua sedicente nipote Nebula (che diventa figlia adottiva nei film) ridotta a una specie di zombie.
Quello che non sa è che Silver Surfer (in precedenza sconfitto da Thanos), insieme ad Adam Warlock è arrivato sulla Terra per avvertire gli eroi di quello che sta accadendo.
Intanto un gruppo di entità cosmiche (Galactus, Eon, Eternità, ecc.) compare davanti a Thanos: hanno percepito ciò che ha fatto e sono arrivate a fermarlo. A loro si uniscono Morte e Mefisto, cosa che fa infuriare Thanos che congela il tempo.
 
 
 
Arrivano gli eroi (gli Avengers, Hulk, Dottor Strange, Namor, Wolverine,  Wolverine e Ciclope, perfino Destino ), che però vengono sconfitti facilmente uno a uno e nei modi più disparati (per esempio tramutati in pietra o rivoltando contro i loro stessi poteri). Tutto ciò fa parte del cinico piano di Warlock: gli eroi sono solo un diversivo, mentre poco lontano c’è in attesa Silver Surfer che aspetta il momento propizio per sfilare il guanto dalla mano di Thanos.
Il momento arriva ma, purtroppo, il titano se ne accorge e manda in fumo il piano, poi assurge a una forma incorporea, deciso a evolversi a uno stadio di esistenza superiore, deciso a sostituirsi a Eternità, personificazione dello stesso creato.
Però, così facendo, lascia il suo corpo incustodito e permette a Nebula di rubargli il guanto e reclamarlo per sé, depotenziando Thanos ed esiliandolo nello spazio.
Salvato dal Dottor Strange su richiesta di Warlock, viene trasportato all’interno della gemma dell’anima dove Warlock gli rivela che la causa della sua sconfitta, in realtà è dovuta al fatto che Thanos, dentro di sé sapeva di non essere degno del potere del guanto.
Colpito dalla rivelazione Thanos accetta di aiutarlo a strappare il guanto dalla mano di Nebula.
Usando un trucco e l’attacco combinato delle Entità cosmiche il piano riesce e Nebula viene fermata e ridotta in uno stato vegetativo.
Per evitare il carcere Thanos, apparentemente, si suicida con una esplosione, mentre Warlock reclama per sé il guanto, con disappunto di tutti.
Due mesi più tardi Warlock compare su di un pianeta senza nome dove trova Thanos, ancore vivo, che si è ritirato a fare il contadino e a meditare, giurando di aver lasciato perdere la ricerca del potere.
La storia ha un respiro epico dall’inizio alla fine (tipo quando Capitan America affronta da solo Thanos, ultimo degli eroi rimasti in piedi, e riesce a colpirlo, prima che l’altro gli distrugga lo scudo fino ad allora indistruttibile), dando tempo alla narrazione di crescere in intensità e pathos per prepararsi alle botte vere e proprie, anche se, alla fine, i supereroi hanno un ruolo più di spalla rispetto al vero antagonista di Thanos, Adam Warlock, forse la migliore creazione di Starlin, mai così cinico, calcolatore e, allo stesso tempo, umano.
E anche Thanos ne esce, per assurdo, più umano e non solo la macchina di distruzione di massa che era stato finora.
Per questo si può perdonare qualche caduta di stile (tipo Terraxia, la moglie che Thanos si crea apposta per far ingelosire la Morte, senza funzionare, per altro).
Un plauso a George Pérez che qui è al suo meglio (non me ne vogliano i fan di Lim), con disegni che catturano subito l’immaginazione e scene di massa che riuscirà a riproporre solo diversi anni dopo, quando disegnerà il mitico crossover Avengers/Justice League (mito!)
Insomma, una saga cosmica nel vero e più completo senso del termine, come se ne vedono poche.
Spero che l’articolo vi sia piaciuto e che il film sia all’altezza delle aspettative. A presto!

sabato 7 aprile 2018

Spaghetti Marvel parte 2


Spaghetti Marvel parte 2


Bentornati!

Come ho scritto la volta scorsa, molti di voi forse non sanno che, nel 1996, l’Italia fece la sua prima apparizione nei fumetti Marvel.
Marvel Italia pubblicò una miniserie in 4 numeri (più il numero 0) chiamata  Europa, dove venivano pubblicate due miniserie su supereroi creati, appunto, aldiquà dell’Atlantico.
Le serie in questione erano Gemini e Euroforce.
Della prima abbiamo già parlato qui, della seconda, Euroforce, creata da Xavier Marturet e Paco Diaz Luque, parleremo oggi.

 
La squadra di Euroforce venne creata, come la prima, sotto l’egida dello SHIELD ma, a differenza di Gemini, questa era formata da professionisti con superpoteri o alto addestramento.
All’inizio c’è Euromind, divisa in due parti: Eurolab, la divisione scientifica e Task Force, la squadra di pronto intervento.
A far parte di Eurolab ci sono Key, tedesco, leader e ingegnere; Danger, danese, mutante capace di generare bio-elettricità e costantemente chiuso nella sua tuta; Deep sight, inglese, cyborg; Nuage, francese, mutante capace di telepatia, empatia e psicometria; infine Picaro, spagnolo, mutante capace di generare un campo di forza.

 
Nella Task force ci sono Michele Argento, nome in codice soltanto Argento, ex carabiniere ed ex GIS, esperto di armi e infiltrazione. Nel corso della serie svilupperà misteriosi poteri di probabile origine mistica (tra cui teletrasporto e chiaroveggenza); Dragonfly, forse danese, soldato addestrato, leader della squadra; Blue condor, mutante, forse tedesca o austriaca, capace di aumentare la forza; Iceboy, l’unico “straniero” essendo canadese, anche lui militare addestrato; Tiger, francese, con pelle impenetrabile;
Il loro direttore è Francois Borillon, ex militare ONU e militare di lungo corso.
La storia inizia quando la Task force indaga sul probabile schianto di un UFO. Qui vengono attaccati da un trio di tizi equipaggiati con superarmature ispirate a quelle dei samurai giapponesi e che si fanno chiamare I signori della guerra. questi ammazzano Dragonfly e Blue condor e catturano Ice boy.
Tiger e Argento si salvano in quanto l’italiano di punto in bianco scopre di avere di potersi teletrasportare, senza sapere come ha fatto.
Contemporaneamente, a Eurolab viene impedito di investigare su un misterioso caso. Disobbediscono agli ordini e allora vengono tutti incastrati per omicidio.
I superstiti della Task force e di Eurolab si uniscono e si soprannominano Euroforce e iniziano a indagare, scoprendo la corruzione agli alti livelli dell’organizzazione che risulta in combutta nientemeno che con l’AIM.
Dopo un feroce scontro in un laboratorio AIM dove trovano Iceboy trasformato in un mostro e dove sconfiggono i Signori della guerra, inscenano la loro morte e “spariscono dai radar”.
Da una località segreta in Spagna e con la complicità di Borillon, unico a credere in loro, organizzano le loro mosse per sconfiggere la corruzione in Euromind.
La serie originale finisce qui. Non si saprà mai se e come ci sono riusciti, e se hanno perso o acquistato nuovi membri. Inoltre rimane aperta la questione Argento: di che natura sono i suoi poteri? E perché si sono manifestati adesso?
A parte questo la serie è molto più “solida” e piacevole da leggere, e i protagonisti sono più godibili e credibili rispetto a quelli proposti da Gemini.
Ma, rispetto ai “gemellini” italiani questa non è la fine per Euroforce. Nossignore.
Nel 2014, nella serie Avengers world , durante una missione sotto Velletri, nella Città dei morti, piena zeppa di morti risvegliati da Morgana Le Fey, alcuni membri dei Vendicatori ricevono l’inaspettato aiuto della rinata Euroforce.

 
A guidarla ora c’è il Cavaliere nero e tra i membri se ne vede solo uno di quelli originali, Tiger. Gli altri sono l’italiano Sliver (Franco Fibbri. Fibbri? Ma davvero? Non commento.), ex calciatore,  il polacco Baby Killer, la francese Swordwoman, figlia dello Spadaccino, e la spagnola Tumult.
Successivamente, quando il Cavaliere nero finirà nell’universo chiamato Weirdworld, ritornerà Key a prendere il comando.






Questo è tutto. Euroforce ha avuto miglior fortuna di Gemini, alla fine, anche se rimane una squadra di serie b rispetto ai “pesi massimi” ufficiali come Avengers, X-men e Fantastici quattro.
A me non dispiacerebbe vedere almeno una nuova miniserie su di loro. E a voi?