giovedì 23 agosto 2018

BUON COMPLEANNO, MARZIANO!


BUON COMPLEANNO, MARZIANO!




Con colpevole ritardo ne approfitto per ricordare uno dei più grandi scrittori di fantascienza del XX secolo, di cui ieri se ne ricordava la nascita: Ray Bradbury!

L’autore di Cronache marziane e Fahrenheit 451 era per l’appunto nato il 22 agosto del 1920 e forse non tutti sanno che era un autore molto prolifico non solo in ambito fantascientifico.

È stato anche sceneggiatore per il cinema (Avete presente Moby Dick? Quel film con Gregory Pack e girato da John Houston? Sì esatto, la sceneggiatura era di Bradbury), e anche scrittore di romanzi e racconti polizieschi.

Si spense nel 2012, lasciando un’eredità di numerose raccolte di racconti e di romanzi originali e che, in alcuni casi, rimangono ancora freschi e attuali.






lunedì 13 agosto 2018

ZAGOR CONTRO SAURON


ZAGOR CONTRO SAURON



Bentornati! Sperando che siate tutti in ferie oggi allieterò la vostra pennichella sotto l’ombrellone con una storia particolare, che mischia western, fantasy e, volendo, un pizzico di horror.

Mooolti, ma mooolti anni fa, quand’ero ancora bambino, mi regalarono un albo di un personaggio che avevo solo sentito nominare: Zagor. Proprio quello, Lo spirito con  la scure, che viveva in una palude fittizia con un messicano pavido e bulimico, senza peraltro che nessuno gridasse alla coppia gay, (ahah).

Comunque, quell’albo era solo la seconda parte di una storia in tre albi  e l’albo in questione era Il signore nero, mentre quelli mancanti si intitolavano Il teschio di fuoco e L’orda del male.

Per fortuna gli altri due riuscii a farmeli prestare da un conoscente anni fa così, a grandi linee, posso ricostruire l’intera saga.

Zagor riceve un pacco da un suo amico, Pierre, un trapper canadese che ora dirige un emporio. Il pacco contiene un libro scritto con un alfabeto indecifrabile e, allegato, c’è una lettera del trapper che lo informa di averlo trovato in soffitta dopo averlo ereditato dal nonno e che da quando l’ha aperto si sente preso da un terrore indefinibile.

I due lo aprono e, poco dopo si scatena un temporale.

Quella notte stessa una creatura malefica, una specie di goblin con la coda, ruba il libro sotto lo sguardo terrorizzato di Cico, la spalla di Zagor.

L’eroe , svegliato dalle urla, rimane scettico riguardo al ladro, ma decide l’indomani di partire per andare a trovare l’amico.

Che trova morto e ridotto a uno scheletro.

Perquisendo la casa in cerca di indizi, trovano il suo diario, che sembra pieno delle farneticazioni di un folle, e indica la strada per un luogo chiamato Golnor, da cui dovrebbe provenire il libro.

All’improvviso scoppia un incendio e i due amici si mettono al sicuro appena in tempo osservando, sbigottiti, un teschio infuocato apparire tra le fiamme della casa.

Decisi più che mai a venire a capo della faccenda, si mettono in cammino, per poi arrivare al luogo indicato, che sembra essere perfettamente normale, fin quando una nebbia li circonda e si trovano in una terra simile, ma sottilmente diversa dalla precedente.

Qui vengono minacciati da un essere incappucciato che si fa chiamare Mord, e poi attaccati dagli esseri malefici simili al ladro del libro, ribattezzati Troll( che ricordano più goblin ma, nel folklore, il reale aspetto di un troll varia da leggenda a leggenda, da gigante a nano, quindi non rompete!).

Vengono salvati all’ultimo minuto da una specie di Conan biondo che li porta al sicuro accanto a delle rovine, tabù per i troll.

Egli si chiama Galad, e fa partire lo spiegone per i due amici (e il lettore).

Il libro che cercano si chiama Libro del tempo, ed è un manufatto che, una volta letto fino alla fine, darebbe un potere assoluto (ma va?).

Era una volta custodito da un mago Elchin, ma dalle profondità della terra un malvagio, chiamato Il signore oscuro, fisico da palestrato e volto nascosto da un cappuccio, era sorto per prenderlo.

Allora c’erano tre razze a Golnor: i Riol, guerrieri a cui appartiene Galad, i pacifici Parvol, ‘na specie di hobbit disegnati male, e i troll.

Usando i suoi poteri e l’aiuto di Mord lo stregone (quell’altro incappucciato ma con la tunica), sterminò i Riol, con l’eccezione di Galad e di una ragazza, Lara, che vennero nascosti da Elchin.

I troll guidati da Mord, però, li trovarono e rubarono il libro e presero la ragazza, mentre Mord sconfiggeva Elchin.

A quel punto, però, i Parvol s’incacchiarono e presero d’assalto il castello del cattivo, costringendolo alla fuga e facendogli perdere il libro. Che fu trovato da un elfo (nella versione elisabettiana di “spiritello fanciullo dei boschi”, non quella cazzuta tolkieniana).

Costui inavvertitamente lo usò per entrare nel nostro mondo per poi farne perdere le tracce fino a quando non arrivò nelle mani del nonno del defunto Pierre.

A questo punto Galad porta Zagor e Cico dai Parvol, che rimangono stupiti soprattutto da Cico e dai sui baffi (visto che loro non hanno peli sulla faccia).

Qui convincono questi esseri a scendere di nuovo in guerra, ma un maleficio di Mord fa cadere tutti i simpatici Parvol in un sonno profondo senza risveglio.

Tutti tranne uno: Panko, un Parvol scorbutico e solitario che, grazie a un amuleto, è riuscito a evitare la fine degli altri. Costui rivela che Elchin non morì, non essendo in grado Mord di ucciderlo, ma lo mise in stasi e lo rinchiuse in una grotta mettendoci a guardia LA BESTIA, un mostro spaventoso e invincibile.

Ma i nostri eroi non si lasciano intimorire(bé, a parte Cico…), e partono alla volta della grotta, seguiti in un secondo tempo da Panko.

Arrivati, incontrano il famigerato mostro: una specie di varano MOLTO gigante (tipo autotreno) con un corno in mezzo alla fronte.

Dopo una dura lotta, e grazie all’amuleto di Panko che rende immateriali, riescono a sconfiggerlo e a liberare Elchin dal suo sonno.

Il mago, però è troppo debole e non accompagnerà i nostri eroi nel loro viaggio, non fisicamente almeno, però diverrà una specie di guida e sentinella, aiutandoli a intercettare i troll con il Libro del tempo.

Dopo una dura lotta Zagor avrà la sua vendetta, uccidendo il troll responsabile della morte del suo amico, e riprendendo il libro.

Questo permette a Elchin di riacquistare il pieno potere e di sbaragliare i troll.

Mord, lo stregone, percepisce immediatamente l’accaduto, e avverte il Signore nero, che raduna un’armata di scheletri (tipo Armata delle tenebre, più o meno), e si lancia contro i nostri eroi.

La lotta è dura perché gli scheletri sono pressoché invincibili, ma Elchin, con un incantesimo li fa inghiottire dalla terra da cui erano sbucati.

La vittoria, però, ha un costo altissimo: Zagor viene ucciso dal Signore nero! Proprio così! L’eroe protagonista principale della testata defunge! Nei piani alti della Bonelli ci saranno stati numerosi infarti nel vedere quella scena! :-D .

Comunque non disperate: Elchin riuscirà a far risorgere il nostro eroe, a un prezzo altissimo, però: dare il libro ai malvagi.

A malincuore accetta e Zagor torna in vita. Costui, non appena saputo cosa è successo incita gli altri ad andare a riprendersi il Libro del tempo.

E così inizia la sfida finale. Mentre il signore nero legge il libro, pagina dopo pagina, il gruppo entra nel castello affrontando gli incantesimi di Mord che li mettono uno contro l’altro, mentre lo stregone affronta il mago Elchin che, con un clamoroso colpo di scena (che non viene approfondito), svela di esserne il fratello.

Tutto sembra perduto, ma Zagor riesce a tornare in sé e fa tornare alla ragione anche Galad che, con un altro colpo di scena ritrova Lara la sua compagna di un tempo, tenuta prigioniera nel castello dei malvagi.

Lo spezzarsi dell’incantesimo aiuta Elchin a sopraffare il fratello e, a malincuore, ucciderlo.

Ma non è finita. Il gruppo corre dal Signore nero e lo attacca prima che egli possa finire di leggere il libro.

Dopo un breve duello Galad lo uccide e sconfigge il male e, guarda caso, dopo un istante il castello inizia a crollare e i nostri scappano appena in tempo (che culo, eh?).

Altro colpo di scena! Sotto il castello si apriva il Pozzo senza fondo, l’unico luogo dove poteva essere distrutto il libro. Elchin ve lo getta e tanti saluti.

Dopo i ringraziamenti di rito tutti si salutano e Zagor e Cico si ritrovano nel nostro mondo, storditi e confusi, indecisi se pensare se sia stato tutto un sogno oppure no.

Allora, non sono mai stato un lettore di Zagor, ma dal poco che so l’idea di base non era male, e si sposava abbastanza con alcune delle storie del personaggio (che affronta anche alieni nel corso degli anni, perciò…). La messa in opera, però, risente di molti cliché e, a parer mio, poteva essere sviluppata un po’ di più, magari con un albo aggiuntivo (tipo la parentela tra Mord ed Elchin, tanto per dirne una).

Inoltre il disegnatore, Franco Donatelli, non sembra molto a suo agio col genere e questo si vede nel design di alcune creature.

Per aspettare una vera saga fantasy in Bonelli dovremmo aspettare parecchi anni con l’arrivo di Dragonero, ma è un discorso che esula da questo articolo

Ah, dimenticavo, vi avevo parlato di horror, all’inizio, vero? Bene, lo scrittore della saga è un certo Tiziano Sclavi, che qualche anno più tardi diventerà famoso per aver creato un certo indagatore dell’incubo inglese con l’assistente sosia di Groucho Marx. Non so se ne avete mai sentito parlare.

Per oggi è tutto ci rivediamo alla prossima e buone vacanze!