ZAGOR CONTRO SAURON
Bentornati! Sperando che siate tutti in ferie oggi allieterò la vostra
pennichella sotto l’ombrellone con una storia particolare, che mischia western, fantasy e, volendo, un pizzico di horror.
Mooolti, ma mooolti anni fa, quand’ero ancora bambino, mi regalarono un
albo di un personaggio che avevo solo sentito nominare: Zagor. Proprio quello, Lo
spirito con la scure, che viveva in
una palude fittizia con un messicano pavido e bulimico, senza peraltro che
nessuno gridasse alla coppia gay, (ahah).
Comunque, quell’albo era solo la seconda parte di una storia in tre albi e l’albo in questione era Il signore nero, mentre quelli mancanti si intitolavano Il teschio di fuoco e L’orda del male.
Per fortuna gli altri due riuscii a farmeli prestare da un conoscente
anni fa così, a grandi linee, posso ricostruire l’intera saga.
Zagor riceve un pacco da un suo amico, Pierre, un trapper canadese che ora dirige un emporio. Il pacco
contiene un libro scritto con un alfabeto indecifrabile e, allegato, c’è una
lettera del trapper che lo informa di averlo trovato in soffitta dopo averlo
ereditato dal nonno e che da quando l’ha aperto si sente preso da un terrore
indefinibile.
I due lo aprono e, poco dopo si scatena un temporale.
Quella notte stessa una creatura malefica, una specie di goblin con la coda, ruba il libro sotto lo sguardo
terrorizzato di Cico, la spalla di
Zagor.
L’eroe , svegliato dalle urla, rimane scettico riguardo al ladro, ma
decide l’indomani di partire per andare a trovare l’amico.
Che trova morto e ridotto a uno
scheletro.
Perquisendo la casa in cerca di indizi, trovano il suo diario, che sembra pieno delle
farneticazioni di un folle, e indica la strada per un luogo chiamato Golnor, da cui dovrebbe provenire il
libro.
All’improvviso scoppia un incendio e i due amici si mettono al sicuro
appena in tempo osservando, sbigottiti, un
teschio infuocato apparire tra le fiamme della casa.
Decisi più che mai a venire a capo della faccenda, si mettono in cammino,
per poi arrivare al luogo indicato, che sembra essere perfettamente normale,
fin quando una nebbia li circonda e si trovano in una terra simile, ma
sottilmente diversa dalla precedente.
Qui vengono minacciati da un essere incappucciato che si fa chiamare Mord, e poi attaccati dagli esseri
malefici simili al ladro del libro, ribattezzati Troll( che ricordano più goblin ma, nel folklore, il reale aspetto di un troll varia da leggenda a
leggenda, da gigante a nano, quindi non rompete!).
Vengono salvati all’ultimo minuto da una specie di Conan biondo che li
porta al sicuro accanto a delle rovine, tabù per i troll.
Egli si chiama Galad, e fa partire
lo spiegone per i due amici (e il lettore).
Il libro che cercano si chiama Libro
del tempo, ed è un manufatto che, una volta letto fino alla fine, darebbe
un potere assoluto (ma va?).
Era una volta custodito da un mago Elchin,
ma dalle profondità della terra un malvagio, chiamato Il signore oscuro, fisico da palestrato e volto nascosto da un
cappuccio, era sorto per prenderlo.
Allora c’erano tre razze a Golnor: i Riol, guerrieri a cui appartiene Galad, i pacifici Parvol, ‘na
specie di hobbit disegnati male, e i
troll.
Usando i suoi poteri e l’aiuto di Mord lo stregone (quell’altro
incappucciato ma con la tunica), sterminò i Riol, con l’eccezione di Galad e di
una ragazza, Lara, che vennero
nascosti da Elchin.
I troll guidati da Mord, però, li trovarono e rubarono il libro e presero
la ragazza, mentre Mord sconfiggeva Elchin.
A quel punto, però, i Parvol s’incacchiarono e presero d’assalto il
castello del cattivo, costringendolo alla fuga e facendogli perdere il libro.
Che fu trovato da un elfo (nella versione
elisabettiana di “spiritello fanciullo dei boschi”, non quella cazzuta
tolkieniana).
Costui inavvertitamente lo usò per entrare nel nostro mondo per poi farne
perdere le tracce fino a quando non arrivò nelle mani del nonno del defunto
Pierre.
A questo punto Galad porta Zagor e Cico dai Parvol, che rimangono stupiti
soprattutto da Cico e dai sui baffi (visto che loro non hanno peli sulla
faccia).
Qui convincono questi esseri a scendere di nuovo in guerra, ma un
maleficio di Mord fa cadere tutti i simpatici Parvol in un sonno profondo senza
risveglio.
Tutti tranne uno: Panko, un Parvol
scorbutico e solitario che, grazie a un amuleto, è riuscito a evitare la
fine degli altri. Costui rivela che Elchin non morì, non essendo in grado Mord
di ucciderlo, ma lo mise in stasi e lo rinchiuse in una grotta mettendoci a
guardia LA BESTIA, un mostro
spaventoso e invincibile.
Ma i nostri eroi non si lasciano intimorire(bé, a parte Cico…), e partono
alla volta della grotta, seguiti in un secondo tempo da Panko.
Arrivati, incontrano il famigerato mostro: una specie di varano MOLTO
gigante (tipo autotreno) con un corno in mezzo alla fronte.
Dopo una dura lotta, e grazie all’amuleto di Panko che rende immateriali,
riescono a sconfiggerlo e a liberare Elchin dal suo sonno.
Il mago, però è troppo debole e non accompagnerà i nostri eroi nel loro
viaggio, non fisicamente almeno, però diverrà una specie di guida e sentinella,
aiutandoli a intercettare i troll con il Libro del tempo.
Dopo una dura lotta Zagor avrà la sua vendetta, uccidendo il troll
responsabile della morte del suo amico, e riprendendo il libro.
Questo permette a Elchin di riacquistare il pieno potere e di sbaragliare
i troll.
Mord, lo stregone, percepisce immediatamente l’accaduto, e avverte il
Signore nero, che raduna un’armata di scheletri
(tipo Armata delle tenebre, più o meno), e si lancia contro i nostri eroi.
La lotta è dura perché gli scheletri sono pressoché invincibili, ma
Elchin, con un incantesimo li fa inghiottire dalla terra da cui erano sbucati.
La vittoria, però, ha un costo altissimo: Zagor viene ucciso dal Signore nero! Proprio così! L’eroe
protagonista principale della testata defunge! Nei piani alti della Bonelli ci
saranno stati numerosi infarti nel vedere quella scena! :-D .
Comunque non disperate: Elchin riuscirà a far risorgere il nostro eroe, a
un prezzo altissimo, però: dare il libro ai malvagi.
A malincuore accetta e Zagor torna in vita. Costui, non appena saputo
cosa è successo incita gli altri ad andare a riprendersi il Libro del tempo.
E così inizia la sfida finale. Mentre il signore nero legge il libro,
pagina dopo pagina, il gruppo entra nel castello affrontando gli incantesimi di
Mord che li mettono uno contro l’altro, mentre lo stregone affronta il mago Elchin
che, con un clamoroso colpo di scena (che non viene approfondito), svela di esserne il fratello.
Tutto sembra perduto, ma Zagor riesce a tornare in sé e fa tornare alla
ragione anche Galad che, con un altro colpo di scena ritrova Lara la sua
compagna di un tempo, tenuta prigioniera nel castello dei malvagi.
Lo spezzarsi dell’incantesimo aiuta Elchin a sopraffare il fratello e, a
malincuore, ucciderlo.
Ma non è finita. Il gruppo corre dal Signore nero e lo attacca prima che
egli possa finire di leggere il libro.
Dopo un breve duello Galad lo uccide e sconfigge il male e, guarda caso,
dopo un istante il castello inizia a crollare e i nostri scappano appena in
tempo (che culo, eh?).
Altro colpo di scena! Sotto il castello si apriva il Pozzo senza fondo, l’unico luogo dove poteva essere distrutto il
libro. Elchin ve lo getta e tanti saluti.
Dopo i ringraziamenti di rito tutti si salutano e Zagor e Cico si
ritrovano nel nostro mondo, storditi e confusi, indecisi se pensare se sia
stato tutto un sogno oppure no.
Allora, non sono mai stato un lettore di Zagor, ma dal poco che so l’idea
di base non era male, e si sposava abbastanza con alcune delle storie del
personaggio (che affronta anche alieni
nel corso degli anni, perciò…). La
messa in opera, però, risente di molti cliché e, a parer mio, poteva essere
sviluppata un po’ di più, magari con un albo aggiuntivo (tipo la parentela
tra Mord ed Elchin, tanto per dirne una).
Inoltre il disegnatore, Franco Donatelli,
non sembra molto a suo agio col genere e questo si vede nel design di alcune creature.
Per aspettare una vera saga fantasy in Bonelli dovremmo aspettare
parecchi anni con l’arrivo di Dragonero,
ma è un discorso che esula da questo articolo
Ah, dimenticavo, vi avevo parlato di horror, all’inizio, vero? Bene, lo
scrittore della saga è un certo Tiziano
Sclavi, che qualche anno più tardi diventerà famoso per aver creato un
certo indagatore dell’incubo inglese con l’assistente sosia di Groucho Marx.
Non so se ne avete mai sentito parlare.
Per oggi è tutto ci rivediamo alla
prossima e buone vacanze!