domenica 15 dicembre 2019

PALEORECENSIONE: STARCRASH, LO STAR WARS ITALIANO


PALEORECENSIONE: STARCRASH, LO STAR WARS ITALIANO


Bentornati! In attesa dell’ultimo capitolo della saga di Guerre stellari, oggi voglio parlarvi di una pietra miliare della fantascienza italiana, ovvero Starcrash – Scontri stellari oltre la terza dimensione! Non potete dirvi dei nerd se non l’avete mai visto.

Uscito nel ’78, sfruttò l’onda del successo di guerre stellari, anche se il regista Lewis Coates (ossia l’italianissimo Luigi Cozzi), sostenne che l’idea era antecedente all’uscita del film di Lucas.

Comunque sia si tratto di una produzione importante per la cinematografia italiana, girata negli studi di Cinecittà, mentre alcuni esterni furono girati in Marocco e Tunisia.

Tanto per farvi capire furono ingaggiati John Barry (compositore delle colonne sonore di diversi 007) per la colonna sonora e nientepopòdimenoche Christopher Plummer (Tutti insieme appassionatamente. Evidentemente doveva finire pagare il mutuo) nel ruolo dell’imperatore. E devo segnalare addirittura David Hasselhoff  in uno dei suoi primissimi ruoli e Nadia Cassini (chi se la ricorda?) nel ruolo della Regina delle Amazzoni.
 

             
 
Nella galassia, il panciuto e malvagio conte Zarth Arn ha costruito un’arma mentale che fa impazzire le persone a distanza e se ne vuole servire per eliminare l’Imperatore dell’universo per prenderne il posto. L’avvenente avventuriera Stella Star (giuro, non me lo sto inventando!) e il suo fedele amico Akton dotato di poteri super-normali(!?), mentre stanno scappando dalla polizia trovano un sopravvissuto di una squadra inviata dall’Imperatore per trovare il pianeta dove il conte ha nascosto l’arma. I due traggono in salvo il superstite per poi venire catturati e condannati per i loro crimini ai lavori forzati su due pianeti diversi.

Però, sorpresa! L’Imperatore in persona li libera e li recluta per andare a cercare le navette di salvataggio della nave imperiale abbattuta, su cui era imbarcato anche suo figlio, il principe.
 
 

 
 
 
 
Quindi i due avventurieri, accompagnati dal poliziotto dalla faccia verde Thor e dal robot pistolero Elle iniziano a girare per i pianeti delle Stelle proibite, incontrando Amazzoni alleate col conte e che comandano robot giganti, pianeti gelati e trogloditi cannibali, e anche traditori e rivelazioni, fino a ritrovare l’unico altro superstite della spedizione che poi si rivelerà il figaccione principe scomparso, Raima, che salva Stella dai cannibali, per poi aiutarla nella battaglia finale con il conte.
 

 
 
 
 
Non vi spoilero il finale, né altri colpi di scena perché il film VA VISTO. Assolutamente. Ma non perché sia un capolavoro  ingiustamente sottovalutato, ma perché è davvero, davvero, ai limiti del trash, con buchi di trama grossi come buchi neri, dialoghi scritti con i piedi e, in generale una messa in opera talmente, talmente… TALMENTE TALE che, più ci penso, più mi convinco che l’hanno fatto apposta così.

Dal costume fetish di Stella, alla non spiegazione dei poteri di Akton che, diciamocelo, poteva affrontare l’intera avventura da solo, bendato e con le mani legate, alla recitazione da cani dei comprimari, ai robot animati a passo uno, tutto contribuisce a renderlo assolutamente unico.



Ma, credetemi, questo film nasconde anche diverse genialate che andrebbero copiate anche da produzioni più importanti, tipo la fortezza spaziale del conte a forma di mano artigliata che si chiude a pugno quando viene attaccata(!), oppure la versione spaziale dei “maiali”, ovvero dei Siluri a Lenta Corsa, quei mini sommergibili a forma di siluro che vennero usati dalla Marina Italiana durante la II Guerra Mondiale per fare atti di sabotaggio alle navi nemiche. Quella è davvero una figata! (Per altre informazioni cliccate su questo link)

Ovviamente, all’uscita nelle sale tutta questa genialità non fu recepita, e il film fu stroncato, sia in Italia che all’estero. Forse anche complice il cambio del distributore, dalla American International Pictures, che si defilò, non appena visto il prodotto, alla New World Pictures. Poi, come spesso succede, acquisì popolarità e in parte rivalutato.

Se riuscite a trovare il dvd è meglio, altrimenti cliccate QUI.

Per ora è tutto! Vi auguro Buon Natale e alla prossima!