mercoledì 26 luglio 2017

UN GIOCO ANCESTRALE


UN GIOCO ANCESTRALE

Doveva essere il 1995 o ’96, quando un mio amico si presentò con una scatola rossa(!) dicendo «Matté, questa l’ho presa in edicola. Credevo che fosse come Heroquest, ma non ci ho capito niente. Vedi se ci capisci qualcosa tu.»
La scatola in questione era questa:
Il gioco di ruolo de LA STORIA ANCESTRALE

Era basato su un una serie di fascicoli editi da Hobby & Work (colpevole anche della serie a fascicoli di Mutant Chronicles), a sua volta basato su di un racconto scritto dal sudafricano Frank Graves (secondo quanto recita Wikipedia).

La storia narrava di un ragazzino, Richard, trasportato per magia in un mondo fantastico dove gli esseri umani non sono così comuni, al contrario degli Animali Comuni, ossia uomini bestia, tipo uomo –cinghiale, Uomo-leopardo, Uomo-lucertola, ecc.

Qui incontra un mago umano, Golan, che lo informa che lui è il prescelto per sconfiggere le forze del male (ma, va?), incarnate dal Malvagio, un potentissimo stregone alla ricerca delle Gemme della Vita, oggetti potentissimi che daranno a chi le possiede poteri assoluti. Il Malvagio ha già catturato i guardiani di sei Gemme e presto metterà le mani sulla settima. Compito di Richard, e della sua guida, Orkan, un uomo-cinghiale sarà viaggiare per il mondo, recuperare le gemme dai servitori del Malvagio e sconfiggere lo stesso. Il tutto in 26 giorni, uno per ogni fascicolo (emmecoj@@@ni!).

In seguito Richard si troverà catapultato in un mondo fantascientifico dove dovrà affrontare ancora il Malvagio. Il gioco però è ambientato solo nella prima parte della storia.

Non avevo collezionato i fascicoli quando erano usciti in edicola, qualche anno prima, perciò presi la scatola con curiosità, l’aprii e l’esaminai:

 
 

A quel tempo avevo già iniziato a giocare di ruolo, quindi non ebbi difficoltà a “decifrare” quel regolamento.
A essere onesti non è molto complicato, si capisce che è orientato per i neofiti assoluti dei giochi di ruolo quindi le regole sono molto semplici (anzi, forse a volte anche troppo), ma ci sono refusi, alcuni termini inutili e l’impaginazione non aiuta l’interpretazione.
Tanto per fare qualche esempio le Caratteristiche (tipo la Forza) erano denominate, senza alcuna ragione Poteri Megatronici! (se giocavamo a Daitarn III GDR poteva anche starci, così, pero, dai…).
Un’altra caratteristica(scusate Potere Megatronico, sigh) era Bene/Male: in pratica si sceglieva se essere buoni o cattivi (senza però far parte dei servitori del malvagio). Il testo recitava testualmente: “più il valore è alto, più il personaggio sarà convinto della sua scelta, più è basso più si comporterà in maniera contraddittoria.”
Il problema nasce dal fatto che alcune di questi poteri Megatronici (Armi, Inganno, Magia, Bene/male), ertano legati a gruppi di abilità ben precisi. Non si sa perché ma a Bene/male erano legati abilità come Oratoria, Nuotare, Medicina, Botanica, Resistere, senza una logica apparente.
Inoltre, con l’eccezione delle abilità legate alle Armi non si può fare un test su di una abilità che non hai. Così, per esempio, se non hai l’abilità Resistere, puoi schiattare automaticamente se vieni avvelenato, oppure se ti ritrovi senza bere o mangiare.
Ogni pagina è impreziosita da immagini a colori tratte dai fascicoli, cosa che la rende il manuale molto bello da vedere. La fregatura è che, a volte i colori si sovrappongono al testo, rendendo un po’ complicato da leggere.

Inoltre il volume parte dal presupposto che si abbiano anche i fascicoli, sorvolando un po’ sull’ambientazione e limitandosi a qualche riferimento qua e là.
Quindi il gioco fa schifo? No, solo credo che abbia dovuto avere un po’ più di cura nel realizzarlo.
Passando alla parte prettamente tecnica bisogna dire che la creazione del personaggio si ottiene tirando 6 dadi da 6, uno per ogni Potere Megatronico (Forza, Dimensioni, Armi, Inganno, Magia, Bene/Male) modificati poi dalla razza scelta (ben 11!). Da qui, poi si sceglie la Professione (solo 3: Guerriero, Cacciatore, Mago.)
Le meccaniche di gioco, di per sé, però,  non sono complicate. Si tirano due dadi a 6 facce si sommano al punteggio di abilità che va da 0 a 5. Se il totale è uguale alla difficoltà data dal Master l’azione è riuscita. Se ottieni un doppio 1 l’azione è fallita in automatico. Bello liscio, D&D dalla 3.x c’ha fatto la sua fortuna, qualche hanno dopo.
Il combattimento funziona allo stesso modo, con però la possibilità di poter schivare o usare in maniera attiva lo scudo per parare i colpi grazie all’abilità Usare scudo.
La magia usa gli stessi meccanismi, con ogni incantesimo paragonato a una abilità, con pertanto un suo valore di Bravura, e la spesa di punti Magia, recuperabili con una notte di sonno. Il fatto è che alcuni incantesimi, tipo “Ridà vita” possono essere utilizzati anche da personaggi appena creati, squilibrando non poco il gioco.
Completano il volume, le regole sull’equipaggiamento, su pericoli come cadute, fuoco, veleni, una avventura introduttiva e alcuni spunti per il master. Molto apprezzati sono i materiali aggiuntivi come le schede delle creature, sotto forma di mazzo di carte, lo schermo, i cartoncini da ritagliare per farne delle miniature da usare durante il gioco, le mappe a colori della prima avventura e le schede dei giocatori.
In definitiva? Un bel gioco se siete neofiti assoluti, mentre se siete già un po’ scafati potrebbe risultarvi un po’ limitato (ma espandibile con un po’ di home rules).
Tornando a noi, alla fine non ci giocammo. Il mio amico lo parcheggiò da me con la formula “tienilo tu, poi passerò a riprenderlo quando ci giocheremo.”
Io sto ancora aspettando…

4 commenti:

  1. Ottima recensione, pensare che da ragazzino avrebbe potuto essere il mio ingresso nel mondo dei gdr, se solo mi avessero comprato tutte le uscite... e invece ho dovuto aspettare ancora qualche anno! Comunque superare la soglia stabilita dal master è un concetto che non è stato inventato con D&D 3 edizione, insomma, la Storia Ancestrale non è pioniera di nulla secondo me, viene dopo tanti, troppi altri giochi... però che illustrazioni pastello, quanta nostalgia!

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    1. Sì, le illustrazioni erano veramente il fiore all'occhiello

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  2. Ciao Matteo, è interessante trovare un articolo (anche se con colpevole ritardo) su questo gioco: nel lontano 200n (con n<3) è stato il mio primo GDR e con i miei amici ci gioco ancora! Abbiamo perfino scritto un'espansione, corredata di ambientazione espansa, classi, razze, pantheon, home rules ed ancora ci lavoriamo. Grazie per la bruschetta nell'occhio che mi hai portato!

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  3. Ciao! Scusa se rispondo anch'io con ritardo XD. Sono molto incuriosito dall'espansione di cui parli e mi piacerebbe molto darci un'occhiata. Non è facile trovare qualcuno che ancora lo giochi. Sono comunque lieto di averi fatto commuovere!

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