martedì 25 giugno 2019

I CARTONI ANIMATI DI DUNGEONS AND DRAGONS!


I CARTONI ANIMATI DI DUNGEONS AND DRAGONS!

 

Bentornati! Da un po’ di tempo gira questa pubblicità di un noto marchio di automobili. Date un’occhiata.

Ma chi sono quei tizi? Che mi vuol dire? E quanti di voi hanno mai giocato a Dungeons and Dragons?
Bene. Forse i più giovani (ma, scommetto, anche qualcuno di quelli più agé), non saprà che, negli anni ’80, quando tutto era più tamarro, venne prodotta una serie di cartoni animati ispirata al gioco di ruolo più famoso del mondo!
La serie si chiamava, appunto, Dungeons and Dragons uscì nel 1983 e seguiva le avventure di un gruppo di ragazzi che, saliti su una giostra al luna park, vengono trasportati in un mondo fantastico dove devono affrontare le forze del male grazie ad armi magiche e al loro coraggio e astuzia. Tutto questo viene sempre narrato nella sigla iniziale che funge quindi anche da riassunto. E questa pubblicità ne riprende le avventure, dando anche un finale degno alla storia. Ma di questo ne riparleremo poi.

Ad accoglierli c’è Dungeon Master, un ometto pelato che si presenta come un grande mago che dona loro degli oggetti magici e che li avverte che sono lì per una ragione. Senza mai specificare quale e sparendo sempre sul più bello. (Anche se a me è sempre venuto il dubbio che i protagonisti sono lì solo per fare da carne da cannone per i cattivi, ma tant’è…)

I protagonisti (ma a questo punto potremmo anche chiamarli PG) sono:
Hank il ranger, il figaccione del gruppo dotato di un arco che materializza frecce di energia;
Sheila la ladra, dotata di un mantello invisibile;
Bobby il barbaro, fratellino minore di Sheila, dotato di una clava che trabocca di energia;
Eric il cavaliere, dotato di uno scudo antitutto, ricco e viziato. Lo stronzo del gruppo, per capirci; 
Presto il mago, dotato di un capello da mago da cui può estrarre qualsiasi cosa, ma che non sa usare bene;
Diana, l’acrobata. La quota black del gruppo, atletica e dotata di una staffa che si allunga e accorcia a comando.
E poi c’è la mascotte del gruppo Uni, un piccolo unicorno che si lega a Bobby e che bela invece di nitrire (ma perché?)
A mettere loro i bastoni tra i piedi ci sono la temibile Tiamat, un drago a cinque teste e Venger, un pericoloso demone alato dotato di un solo corno. Entrambi vogliono le armi dei ragazzi per i loro scopi, ma sono entrambi troppo egoisti per allearsi, finendo a volte col combattere tra loro, dando così un vantaggio ai PG.
Le avventure sono autoconclusive, con i ragazzi che cercano in continuazione un modo per andarsene e, mentre lo fanno, incappano nel Dungeon Master che compare dal nulla, dà loro delle indicazioni sulla loro prossima missione e scompare, frustrando ogni volta le speranze dei protagonisti (Fossi stato in loro a un certo punto avrei picchiato il DM con le stesse armi che aveva fornito loro. Ma non lo hanno mai fatto, forse perché troppo buoni o troppo fessi.)
L’intera serie ha dei rimandi solo in parte al gioco di ruolo, a parte qualche mostro iconico tipo il beholder e poco altro. Alcuni dei ruoli dei PG, in realtà, non hanno un vero corrispettivo (non esiste la classe dell’acrobata, e il cavaliere non assomiglia per niente al paladino).
In compenso era ben scritta e prodotta, con alcuni episodi che aizzarono gli animi di alcuni genitori bacchettoni che accusarono la serie di eccessiva violenza (è chiaro che ‘sti americani non avevano ancora visto Ken il guerriero). Tra gli sceneggiatori ci sono anche i padri di D&D, Gary Gygax e Dave Arneson, oppure Paul Dini e Michael Reavers (che avrebbe avuto successo poi con la serie animata su Batman negli anni ’90) e fu prodotta oltre che dalla TSR(la casa editrice di D&D all’epoca) anche dai Marvel animation studios, che affidò la realizzazione alla giapponese Toei animation (mica pizza e fichi!)
La serie purtroppo durò sole 3 stagioni per un totale di 27 episodi e rimane senza un vero finale, anche se in seguito venne pubblicata la sceneggiatura prevista per la puntata finale, dove si scopre che Venger, in realtà, è il figlio di Dungeon Master corrotto dalla sete di potere e che riesce a riappacificarsi col padre e con i ragazzi che hanno la possibilità di scegliere: tornare sul loro mondo o rimanere a vivere altre fantastiche avventure. (ma col cavolo!)
 
Piccola nota in chiusura: in Brasile ebbe talmente tanto successo che viene ritrasmesso regolarmente dagli anni ’80!