mercoledì 29 novembre 2017

Quando Dragonball era divertente


Quando Dragonball era divertente

 
Alla fine degli anni ’90, in piena febbre da Sayan, comparvero sul mercato italiano, per la precisione in edicola, due giochi da tavolo ispirati alle gesta di Goku e compagni: Alla ricerca delle sette sfere e il Torneo Tenkaichi.

Ossia, sta roba qua:
 


 
 
 
 
Il primo era dedicato alla prima parte del manga, con Goku bambino (la mia preferita), e comprendeva una bella mappa a colori del mondo di Dragonball, compresa, in un angolo in basso a destra l’isola con il mitico Villagio pinguino del Dottor Slump e Arale! Mito!

Il gioco era un classico tabletop dove ognuno si sceglieva un personaggio(Goku, Bulma, il maestro Muten, Yamcha, Crilin, Olong, Tao Bai Bai e Lunch), ognuno con un potere speciale(tipo Goku che poteva trasformarsi nello scimmione mannaro, o il maestro Muten che lanciava la Kamehameha) e li si metteva alla ricerca delle sfere, cercando di ottenerne di più degli altri. A ogni tappa si estraeva una carta Evento che poteva essere un aiuto (come una delle mitiche capsule hoipoi), o una sfida da superare.  I giocatori potevano anche sfidarsi tra loro per strapparsi di mano le sfere.

 

Il Torneo Tenkaichi, invece, credo che fosse il primo tentativo di riprodurre giochi tipo Tekken o Street Fighter su di un tavolo. In mezzo a una arena riprodotta con 4 angoli del ring in cartoncino ben 13(!) sfidanti, ognuno con la propria scheda e segnalino, presi per lo più da Dragonball Z se le davano di santa ragione in un tripudio di dadi. C’erano le regole per le combo che, complice un po’ di fortuna, potevano dar vita a un massacro senza precedenti (virtuale, ovviamente), i movimenti erano regolati da segnalini colorati: ogni colore era una lunghezza diversa, e potevano essere usati sia per il movimento dei singoli personaggi, per la gittata dei colpi come la Kamehameha o per il volo.

Su ogni scheda erano segnati davanti i Colpi del personaggio e dietro le Tecniche, ossia quelle abilità che non procurano direttamente danni tipo il volo o tecniche di potenziamento, che veniva gestito tramite tasselli di Energia Spirituale che “alimentavano” i colpi più potenti.

Una particolarità era che i personaggi del Torneo potevano essere usati anche per l’altro gioco, aumentando le possibilità e il divertimento.

A questo secondo gioco, purtroppo, non ho mai avuto l’occasione di giocare, mentre col primo sì, anche se non molto, ma ricordo che era  davvero divertente (anche se l’effetto nostalgia potrebbe aver ricoperto il tutto di quella patina che abbellisce i ricordi ;-) )

Comunque sia due bei prodotti  che mi ricordano di quando Dragonball era davvero divertente e non quella sagra a chi ha il SuperSayan più grosso che è diventata in seguito (Secondo me dovevano stoppare il tutto con la saga di Freezer. Almeno ci risparmiavamo personaggi come Mr. Satan)
 
 

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