mercoledì 15 aprile 2020

GLI IMPOSSIBILI!


GLI IMPOSSIBILI!

 
Bentornati!

Oggi parleremo di un trio di eroi ingiustamente sottovalutato, che avrebbe davvero meritato una saga come Gli Avengers, gli X-Men e la Justice League.

Sto parlando de Gli Impossibili, cartone animato prodotto dall’ineffabile duo Hanna-Barbera.

Questo trio compare nello spettacolo chiamato. “Frankenstein Jr e Gli Impossibili”.

 
No, non quel Frankenstein Jr, il capolavoro della comicità di Mel Brooks con Gene Wilder e Marty Feldman. Parlo di un robottone con tanto di maschera e mantello a mimare un supereroe costruito dal professor Conroy per suo figlio Buzz. Il ragazzino lo controlla tramite un anello e insieme a lui vive emozionanti avventure (tipo uper robot 28, se non mi sbaglio.)

Insomma erano episodi di circa mezz’oretta con un episodio di questo robottone in mezzo a due episodi di questo trio di eroi della durata di circa 7 minuti (un sandwich, in pratica).

Furono trasmessi negli USA dalla CBS il sabato mattina dal settembre ’66 al gennaio ’67 mentre in Italia arrivarono sulle reti locali qualche anno dopo, nei ruggenti anni ’80.

L’identità segreta degli Impossibili è quella di una rock band che fa il verso ai Beatles, che allora erano all’apice del successo, tanto che un canale concorrente era riuscita a mettere in cantiere una serie a cartoni animati dedicata ai Fab Four che riscuoteva un certo successo.

Dicevamo, i nostri eroi si ispiravano ai Beatles (ma senza Ringo, con buona pace dei Pinguini Tattici Nucleari), e si spostavano da un concerto all’altro a bordo di una decappottabile trasformabile in pedana e aereo (ne voglio una!).

Però, quando saltava fuori il cattivone di turno, ecco allora che da un display in cima al manico di una delle chitarre (genialata!) si palesava il loro capo Big D che li instrada verso una nuova missione contro avversari sempre più bizzarri.

I nostri eroi sono, secondo come recita la sigla:

Coil Man: “Solo chi è folle sfida le sue molle”

Biondo, basso e grassottello, si trasformava in un uomo-molla col costume viola, con le molle al posto di braccia e gambe che gli permettevano di effettuare grandi salti e colpire i nemici a distanza.

 

 
 
Fluid Man: “Celata in una goccia la forza di una roccia”

Moro e belloccio, aveva il potere di trasformarsi in liquido. Costume verde chiaro con una bella F viola sul petto, pinne e maschera da sub compresi nel prezzo, Fluid Man era in grado di infiltrarsi (ahah) attraverso le fessure, mescolarsi nell’acqua di una fontana e poi ricicciare fuori a sopresa mollando un pugno (tipo Hydro man, un nemico dell’Uomo ragno, pardon Spider-Man).

 
 
Multi Man:“È a capo di un plotone, la furia di un ciclone”

Confesso che era il mio preferito. Zazzera rossa che nemmeo il costume nero e rosso copriva e dotato di uno scudo con sopra una bella M, Multi man era in grado di moltiplicarsi all’infinito (tipo l’Uomo multiplo della Marvel), fornendo il vantaggio del numero contro i nemici e fornendo anche aiuto, se serviva per i lavori pesanti.

Le trame, ovviamente, non erano particolarmente complesse, e con la violenza abbastanza trattenuta per non incorrere nell’ira dei genitori (ma almeno ci risparmiavano il pistolotto educativo che andò di moda negli anni ’80, vedi articolo precedente.)

Nonostante siano durati poco, rimasero comunque nel cuore di molti tanto che, qualche anno dopo, Hanna-Barbera riutilizzò in maniera abbastanza sfacciata il concept per un altro gruppo di supereroi i Super Globe trotters (sì, lo so cosa state pensando, l’ho pensato anch’io)

Ho anche scoperto che la DC, in anni recenti, li riutilizzò in una miniserie al di fuori della continuity

 
Concludendo: sarà l’effetto nostalgia ma a me, Gli Impossibili sono sempre rimasti nel mio cuore, insieme a tanti altri eroi minori che hanno accompagnato la nostra infanzia e mi piacerebbe davvero un revival una nuova serie, ora che i supereroi sono stati definitamente sdoganati.

Tutti per uno, non ci batte nessuno!