mercoledì 13 settembre 2017

Il manuale dei giovani cultisti


Il manuale dei giovani cultisti

Allora: nel 1995 la Fanucci editore pubblicò questo libro:

 


In realtà era stato già pubblicato nel 1978, da cui l’edizione rivista del ’95. Ho saputo che, in seguito, ne hanno fatto un’atra edizione nel 2001. Ma avendo io questa, di questa parleremo.

Chi è appassionato sa cos’è il Necronomicon. Per tutti gli altri una rapida spiegazione: lo scrittore Howard Phillips Lovecraft, nel raccontare le sue storie di orrore cosmico, decise di creare qualcosa che servisse da filo conduttore, che legasse le varie storie tra loro e allora s’inventò questo libro maledetto, scritto da un arabo pazzo Abdul Alhazred morto in circostanze misteriose e messo all’indice da praticamente tutte le religioni conosciute per i suoi contenuti così abominevoli da portare chi lo legge alla follia. Il Necronomicon, appunto.

Quest’invenzione gli riuscì talmente bene da uscire dalle pagine scritte e diventare quasi realtà: in pratica non solo appassionati ma anche studiosi iniziarono a chiedersi se Lovecraft avesse davvero inventato tutto di sana pianta o se, per caso, non avesse preso spunto da qualcosa che esisteva davvero…

In ogni caso, nel 1990, un spedizione archeologica italiana trovò, nei pressi di Kutu Al’Aman in Iraq, nei pressi del Tigri (dove credo si svolse anche una battaglia) un tempio sotterraneo a forma di ziqqurat rovesciata dove, alla base, vennero trovati dei frammenti in lingua sumera di una copia particolare dell’Enuma Elish (racconto del mito della creazione secondo la mitologia babilonese.)

Ma, una volta decifrate, ci si accorge che queste tavole (andate perse durante la prima guerra del golfo), raccontavano una storia un po’ diversa da quella conosciuta dove gli dèi primigei o Antichi(come quelli di H.P.L.?) invece di finire ammazzati dal dio babilonese Marduk che ne usò i resi per creare il mondo, si ribellano al loro destino uccidendo il dio e ristabilendo il dominio degli Antichi sull’universo

Tutto molto simile a quanto raccontato da H.P.L.

Il libro  si compone di diverse parti: una avvertenza e una nota dell’editore dove si parla della misteriosa scomparsa del professor Giovanni Pincus dell’università Sulcitanea; Una prefazione dove si riassume la storia conosciuta del libro e del ritrovamento del tempio; una introduzione a cura del professor Venustiano Carranza dell’università di Città del Messico dove si parla della probabili fonti del libro maledetto, facendolo partire dai miti delle civiltà mesopotamiche e narrandone i possibili passaggi fino alla Biblioteca di Alessandria e alla Massoneria egizia (di cui, si dice, ne facesse parti il padre di HPL).

Poi si passa a descrivere le divinità sumere cercando di tracciarne dei parallelismi attraverso la comparazione non soltanto fonetica, ma anche nella descrizione dei poteri e delle simbologie.

Poi arrivano, infine le traduzioni delle tavolette di Kutu e, per ultimo, una raccolta di formule dal Liber Logaeth un grimorio attribuito a John Dee, famoso occultista inglese che si pensa sia stato una delle fonti di HPL.

Che dire? Ognuno è libero di credere quello che vuole. Io aggiungo solo questo:

l’unico Venustiano carranza che ho trovato su internet è questo;

Non risulta nessuna Università Sulcitanea e pertanto, è difficile che esista un professor Pincus.

 
P.S. Non ho messo le foto delle formule per preservare la vostra integrità morale. Per chi fosse comunque interessato può contattarmi privatamente e mandarmi 100 euro. Il sottoscritto non si ritiene responsabile per eventuali possessioni demoniache, pazzia o apocalissi. Grazie.

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