PALEORECENSIONE: FIRE AND ICE – FUOCO
E GHIACCIO
Bentornati! Oggi affronteremo una nuova paleorecensione. Mettetevi comodi perché parleremo del film
d’animazione Fire and Ice – Fuoco e
ghiaccio di Ralph Bakshi,
Intanto Juliana manda degli ambasciatori da re Jarol, il capo del Popolo del Fuoco, gente che ha astutamente costruito la propria
città alle pendici di un vulcano attivo. Il re e suo figlio Taro rifiutano di sottomettersi, ma nel
mentre un commando di primitivi rapisce Teegra,
la scosciata, seminuda e formosa figlia e sorella dei due.
Il tizio è lo stesso che negli anni ’70 ci regalò Fritz il gatto (il primo cartone a essere vietato ai minori) e il film d’animazione sul Signore degli Anelli
girato in Rotoscope.
Il Rotoscope, per chi non lo
sapesse, è, secondo Wikipedia: “una tecnica di animazione utilizzata per
creare un cartone animato in cui le figure umane risultino realistiche. Il
disegnatore ricalca le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza.
In origine, le immagini filmate in precedenza venivano proiettate su un pannello di vetro traslucido, dove fungevano da supporto per l'attività di disegno.
Recentemente questo congegno è stato sostituito dal computer. “
In origine, le immagini filmate in precedenza venivano proiettate su un pannello di vetro traslucido, dove fungevano da supporto per l'attività di disegno.
Recentemente questo congegno è stato sostituito dal computer. “
Questo permette di avere dei cartoni dall’animazione inconfondibile, un
vero e proprio “marchio di fabbrica”, fatto con un mezzo che permette di
abbattere di molto i costi.
Tornando a noi, Bakshi, per realizzare il film chiese aiuto a fior fiore
di autori tra i quali spicca nientepopodimeno che il mitico FRANK FRAZETTA! Colui che ha in pratica
definito l’immaginario del Fantasy con le sue illustrazioni e che aiutò il
vecchio Ralph, oltre che nel design dei personaggi, anche alla sceneggiatura insieme a Gerry
Conway, il celebre fumettista e sceneggiatore.
Ma, allora, con ‘sti nomi dietro, di che parla il film?
Parla di un epoca lontanissima in cui la strega Juliana, assetata di potere, scatena il figlio Nekron contro gli altri popoli. Il ragazzone è dotato del potere di controllare il ghiaccio e dal
suo trono congelato è capace di muovere interi ghiacciai facendo ritornare il
mondo in un’era glaciale. Al loro servizio hanno un intero esercito di primitivi uomini delle caverne che depredano
i villaggi conquistati.
Tra questi c’è anche il villaggio del coraggioso Larn, un giovane con una bella treccia bionda e un perizoma ai
limiti del fetish che è anche l’unico a sopravvivere ed è assetato di vendetta.
La ragazza riuscirà e liberarsi e ad accoppare, contro ogni probabilità,
un carceriere e incrocerà la strada con quella di Larn e del misterioso Darkwolf, un barbaro che indossa un
elmo a forma di testa di lupo, armato di ascia e che sembra un incrocio tra Batman e Conan. E cazzuto il triplo di
entrambi; costui ha giurato di uccidere Nekron e mammina e aiuterà i due
giovani.
Da qui un susseguirsi di inseguimenti,
colpi di scena, sentimenti, stregonerie, combattimenti, voli a dorso di pterodattilo
(!) e fiumi di lava fino al confronto finale.
Al di là delle battute, il film
merita davvero, anzi, forse meritava
anche un 15/20 minuti in più per approfondire il mondo e i personaggi che
Bakshi e soci hanno creato.
Soprattutto Darkwolf. Di lui non sappiamo praticamente niente. Larn,
durante una visita a delle rovine di una
civiltà scomparsa trova un bassorilievo con l’aspetto del guerriero, ma è
tutto ciò che si può intuire del suo passato.
Anche di Nekron e mammina cara ne sappiamo poco. Ma alla fine ci si
riesce a passare sopra, di fronte a una messa in opera come questa: un mondo
selvaggio, primitivo a tratti ma già antico. Puro Sword and Sorcery da manuale che però non ebbe mai successo al
botteghino ma, come succede spesso, divenne un cult movie successivamente.
Pochi sanno che nel 2014 Robert
Rodriguez (Dal tramonto all’alba,
Machete, Sin City) aveva espresso la volontà di farne un film dal vivo, con
tanto di interessamento della Sony. Purtroppo del progetto non se ne sa più
niente. (P.S. Io, personalmente, vedrei bene The Rock come Darkwolf)
Io l’ho trovato in lingua inglese QUI
per chi non ha problemi con la lingua.
Per oggi è tutto. Arrivederci alla prossima!
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