PALEORECENSIONE:
KRULL
Un’enorme roccia viaggia nello spazio verso un pianeta simile alla Terra. Sembrerebbe un comune asteroide, ma non lo è: a una estremità ha una cupola di un materiale sconosciuto e, quando atterra sul pianeta, lo fa come lo farebbe un’astronave.
Benvenuti a questa ennesima paleorecensione! Oggi esamineremo un
piccolo gioiello semidimenticato della Science
Fantasy, ossia del peccaminoso incrocio di Fantasy e dì Fantascienza: Krull, del 1983.
Un film che, nonostante gli anni, rimane
abbastanza godibile e originale.
Tra gli attori spicca tal Ken Marshall, che ebbe un fugace
successo anche in Italia negli anni ’80 quando interpretò Marco Polo nell’omonimo
sceneggiato, pardon, fiction della Rai.
E, inoltre, c’è anche un giovane Liam Neeson nei panni del bandito Kegan(ma
quanti film ha fatto, quest’uomo? E poi dicono di Samuel L. Jackson)
Quelle
che ho descritto all’inizio sono le prime scene del film,
che ci viene presentato così senza altre spiegazioni. Quelle arrivano dopo, da
una voce fuoricampo, che scopriremo poi appartenere a Ymyr il Vecchio.
Costui ci informa prima che il pianeta
dove si svolge la vicenda si chiama Krull,
di chiaro stampo medievale, e che la roccia con la cupola, altro non è che la
dimora di un crudele tiranno spaziale chiamato semplicemente Il Mostro (The Beast, in originale.
Perché perdere tempo con nomi che annodano la lingua se sei il male incarnato?),
che comanda orde di soldati chiamati Massacratori
che, ovviamente, massacrano tutti coloro che si oppongono loro. Inoltre Ymyr parla
di una profezia che parla di una fanciulla di nobile lignaggio che sarà libera di scegliere il suo sposo e con
esso genererà un figlio che regnerà sul cosmo (emmecojoni!)
Dopo questo lungo incipit veniamo a
conoscenza che due dei principali regni del pianeta, nelle persone dei
rispettivi re, hanno deciso di mettere da parte la loro lunga rivalità
attraverso l’unione in matrimonio dei rispettivi figli per poter contrastare i
Massacratori. Ma, mentre i due re faticano a ingoiare il rospo i rispettivi
figli, il principe figaccione Colwyn
(ossia Ken Marshall) e la principessa Lyssa,
non vedono l’ora essendo innamorati.
La cerimonia è suggestiva e anche
importante, in seguito: lui spegne una torcia nell’acqua e lei, dopo averla
ripescata ancora accesa, la deve offrire allo sposo.
Ma, proprio durante la cerimonia,
vengono attaccati dai Massacratori che, omen nomen massacrano tutti e si
portano via la principessa, lasciando il quasi sposo mezzo morto.
Salvato da Ymyr, Colwyn parte alla
ricerca della sua sposa, con il Vecchio che lo avverte che non sarà facile
trovare la Fortezza nera del Mostro
e liberare la principessa: la Fortezza nera scompare all’alba per riapparire
immediatamente in un altro luogo

Colwyn lo recupera in una caverna in
cima a una montagna dentro cui trova un ruscello di lava e, dentro il ruscello,
il Glaive. Il principe lo tira fuori immergendo la mano nella lava(!), forse
perché dato che è figaccione e predestinato dev’essere anche ignifugo.
Comunque, una volta recuperata la
superarma lui e Ymyr ripartono verso il Veggente
cieco degli smeraldi per farsi predire dove comparirà, indomani, la
fortezza del nemico.
Durante il viaggio incontrano e
arruolano Ergo il Magnifico un
cialtrone che, però, riesce a trasformarsi in ogni tipo di animali, e che è la
nota comica del film, un gruppo di
banditi e ex galeotti guidati dal cinico Torquil, uno dei personaggi più
interessanti del film, e il ciclope Rell,
che appartiene a una razza di un altro pianeta che tempo prima aveva fatto un
patto col Mostro: uno dei loro occhi in cambio del potere di vedere il futuro.
Il Mostro, però, li aveva ingannati dando loro il potere di vedere la loro
morte (domanda: come cavolo a fatto ad arrivare sul mondo di Krull e perché???)
Alla fine arrivano dal Veggente, che
vive nascosto col suo assistente, il piccolo Titch.
La divinazione fallisce a causa dell’intervento
del Mostro, che non gradisce ficcanaso. SI parte allora per la Palude maledetta, al cui interno il
Mostro non potrà interferire, ma gli eventi precipitano: vengono assaliti dai
Massacratori e il Veggente viene assassinato dal Mostro stesso, che ne ha preso
le sembianze.
L’alternativa, ora, è arrivare alla Vedova della ragnatela, una strega che
vive in una montagna con a guardia un ragno gigante. Ymyr parte da solo per
porre la domanda e si scopre che costei altro non era che l’antico amore del
vecchio, condannata a vivere lì per espiare una orribile colpa. I due si
riappacificano e lei dà l’informazione che serviva ma la cosa però costerà la
vita a entrambi.
Il posto da raggiungere è lontanissimo:
il Deserto di ferro. Catturano allora
un gruppo di cavalli di fuoco,
cavalli che corrono talmente veloci da fare letteralmente fuoco dagli zoccoli! (ok,
lo ammetto, qui l’hanno fatta un po’ fuori dalla tazza.)
Arrivano appena in tempo, poco prima
dell’alba e riescono ad entrare grazie a Rell, che si sacrifica sfidando il
proprio destino.
Continua la decimazione degli eroi: Ergo
il piccolo Titch rimangono separati, col mago che si trasforma in tigre per
proteggere il secondo dai nemici mentre Colwyn e gli altri, dopo aver
attraversato ambienti usciti da un incubo, raggiungono la prigione di Lyssa
che, nel frattempo, ha resistito a tutti i tentativi di seduzione del Mostro.
Finalmente si vede usare il Glaive per
aprire un varco nella prigione e poi combattere il Mostro, che si presenta come un gigantesco alieno dagli occhi rossi
che sembra un incrocio tra lo xenomorfo di Alien e il Mostro della palude.
Riescono a ferirlo, ma il Glaive rimane
incastrato nel suo gigantesco corpo. Allora completano la cerimonia e Colwyn,
lanciando fuoco dalla mano, riesce a uccidere il malvagio e a scappare con in
superstiti prima che la fortezza si distrugga.
Un piccolo gioiellino con le sue pecche,
certo, i cui effetti speciali risentono un po’ del tempo, ma tutto sommato non
male, anche per il coraggio di proporre qualcosa di nuovo.
Come al solito potrete gustarvelo in
italiano QUI.https://www.youtube.com/watch?v=TWX78ZWQpzA&t=6784s
Alla prossima!