GLI IMPOSSIBILI!
Bentornati!
Oggi parleremo di un trio di eroi
ingiustamente sottovalutato, che avrebbe davvero meritato una saga come Gli
Avengers, gli X-Men e la Justice League.
Sto parlando de Gli Impossibili, cartone animato prodotto dall’ineffabile duo Hanna-Barbera.
Questo trio compare nello spettacolo
chiamato. “Frankenstein Jr e Gli
Impossibili”.
No, non quel Frankenstein Jr, il capolavoro
della comicità di Mel Brooks con Gene Wilder e Marty Feldman. Parlo di un robottone con tanto di maschera e
mantello a mimare un supereroe costruito dal professor Conroy per suo figlio Buzz. Il ragazzino lo controlla tramite un
anello e insieme a lui vive emozionanti avventure (tipo uper robot 28, se non
mi sbaglio.)
Insomma erano episodi di circa mezz’oretta
con un episodio di questo robottone in mezzo a due episodi di questo trio di
eroi della durata di circa 7 minuti (un sandwich, in pratica).
Furono trasmessi negli USA dalla CBS il sabato mattina dal settembre ’66
al gennaio ’67 mentre in Italia arrivarono sulle reti locali qualche anno dopo,
nei ruggenti anni ’80.
L’identità segreta degli Impossibili è quella
di una rock band che fa il verso ai
Beatles, che allora erano all’apice del successo, tanto che un canale
concorrente era riuscita a mettere in cantiere una serie a cartoni animati
dedicata ai Fab Four che riscuoteva un certo successo.
Dicevamo, i nostri eroi si ispiravano ai
Beatles (ma senza Ringo, con buona pace dei Pinguini Tattici Nucleari), e si spostavano da un concerto all’altro a
bordo di una decappottabile trasformabile in pedana e aereo (ne voglio una!).
Però, quando saltava fuori il cattivone di
turno, ecco allora che da un display in
cima al manico di una delle chitarre (genialata!) si palesava il loro capo Big D che li instrada verso una nuova
missione contro avversari sempre più bizzarri.
I nostri eroi sono, secondo come recita la
sigla:
Coil Man: “Solo chi è folle
sfida le sue molle”

Biondo, basso e grassottello, si trasformava in un uomo-molla col costume viola, con le molle al
posto di braccia e gambe che gli permettevano di effettuare grandi salti e
colpire i nemici a distanza.
Moro e belloccio, aveva il potere di
trasformarsi in liquido. Costume verde chiaro con una bella F viola sul
petto, pinne e maschera da sub compresi nel prezzo, Fluid Man era in grado di
infiltrarsi (ahah) attraverso le fessure, mescolarsi nell’acqua di una fontana
e poi ricicciare fuori a sopresa mollando un pugno (tipo Hydro man, un nemico
dell’Uomo ragno, pardon Spider-Man).
Multi Man:“È a capo di un plotone, la furia di un ciclone”

Le trame, ovviamente, non erano particolarmente complesse, e con la
violenza abbastanza trattenuta per non incorrere nell’ira dei genitori (ma
almeno ci risparmiavano il pistolotto educativo che andò di moda negli anni
’80, vedi articolo precedente.)
Nonostante siano durati poco, rimasero comunque nel cuore di molti tanto
che, qualche anno dopo, Hanna-Barbera
riutilizzò in maniera abbastanza sfacciata il concept per un altro gruppo
di supereroi i Super Globe trotters
(sì, lo so cosa state pensando, l’ho pensato anch’io)
Ho anche scoperto che la DC, in anni recenti, li riutilizzò in una
miniserie al di fuori della continuity
Concludendo: sarà l’effetto nostalgia ma a me, Gli Impossibili sono sempre
rimasti nel mio cuore, insieme a tanti altri eroi minori che hanno accompagnato
la nostra infanzia e mi piacerebbe davvero un revival una nuova serie, ora che
i supereroi sono stati definitamente sdoganati.
Intanto lascio la sigla: https://www.youtube.com/watch?v=W2lCouVa_Jg
Tutti per uno, non ci batte nessuno!
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