IL CUGINO, IL TOPO E LA SPADA
Salve a tutti! In prossimità del Natale ho deciso di
fare un articolo su di una storia che proprio sotto le feste di 25 anni fa
faceva capolino nelle edicole.
Rullo di tamburi, signore e signori…
TOPOLINO
E LA SPADA DI GHIACCIO
In un altro post ho affermato che Waylander dei Drenai fu il mio
imprinting con il fantasy. In realtà, se vogliamo, il primissimo contatto
avvenne che questa storia, a cui ne seguirono altre tre (anche se la quarta,
del ’94, non era un granché), pubblicate tutte sotto le feste.
Scritta e disegnata dal grandissimo Massimo de Vita pesca a piene mani da
moltissime fonti: non solo Il signore
degli anelli, ma anche i miti
nordici, Shannara, e anche un po’ di Guerre
stellari (La maschera del Principe
delle nebbie, non ricorda quell’altra?).
Di cosa parla per quei poveretti che non la
conoscono?
Narra delle terre dell’Argaar, un mondo oppresso dal giogo del perfido Principe delle nebbie. Secoli prima era
stato sconfitto da Alf, mitico
guerriero proveniente dalla dimensione di
Iperborea, grazie alla Spada di
ghiaccio che lo ridusse a un’ombra ambulante.
Ma ora il principe è tornato, e con lui le
malefiche creature cavalcate dai suoi sgherri e le illusioni che può generare,
anche a grande distanza.Il pacifico popolo degli Uli va a chiedere aiuto dal saggio Yor, una sorta di Gandalf che vive in un castello pieno zeppo di congegni e apparecchi ultratecnologici,
memorie di un passato lontano e avanzato. Il Natale si sta avvicinando e
così anche il tributo per il tiranno. Suggerisce di ricontattare il mitico Alf
tramite il piatto degli Zoltan, un
vettore dimensionale che si guida col pensiero e un diapason di cristallo.
A guidarlo, scelto dal caso, è il pavido e
nasuto Boz che, per errore, capita
nel giardino di Topolino. Costui,
insieme a Pippo sta addobbando
l’albero. I due ascoltano increduli il racconto del viaggiatore dimensionale
per poi aggrapparsi al vettore quando Boz riparte e finire tutti e tre
nell’Argaar.
Qui, supplicato da un disperato Boz, Pippo
(perché è il più alto!) si fa passare per il Cugino di Alf, titolo che porterà poi anche in seguito.
Lui e Topolino, istruiti da Yor, saranno allora
investiti dell’onere di ritrovare la Spada di ghiaccio e usarla per sconfiggere
una volta per tutte il Principe delle nebbie.
Accompagnati da Boz (arruolato a forza)
viaggeranno per le incredibili terre dell’Argaar, tra trappole del nemico, agguati, regine maliarde, elfi, giganti stupidi e
ingordi, troll che assomigliano più a Robin hood che a mostri, scoprendo
che Pippo, grazie al suo naturale scetticismo, è l’unico a poter affrontare i
poteri mentali del nemico (“Non ci credo!”
sarà la sua arma più potente), fino all’inevitabile lieto fine e al ritorno a
casa giusto in tempo per festeggiare il Natale con gli amici.
La spada di ghiaccio avrà altri tre seguiti: Il torneo dell’Argaar, Il ritorno del
Principe delle nebbie nel 1983 e ’84 e
La bella addormentata nel cosmo nel ’94 (episodio superfluo, secondo me).
Storie tutte pubblicate e ambientate sempre
sotto le feste di Natale.
È una storia che non ha niente da invidiare ad
altre molto più blasonate, per profondità, ricchezza, inventiva, epicità e un
tocco di umorismo fenomenale (il
cartello: “Inserire qui la spada di ghiaccio” su tutte).
Per non parlare poi del fatto che, per una volta, si invertono i ruoli: Pippo
è l’eroe e Topolino la spalla, in una inversione che aumenta da un lato sia
l’epicità che il divertimento.
In pratica, alla fine: Jon Snow fatti da parte, arrivano l’invincibile Cugino di Alf e il suo
amico dalle orecchie a parabola!
Comprata in volumetto speciale la trilogia qualche anno fa e tuttora mantenuta sotto teca... il quarto episodio è davvero banale e deludente, tanto da sembrare apocrifo. Saluti da Zaccaria Braccio di Pietra
RispondiEliminaSì, in effetti il quarto se lo potevano anche risparmiare, tanto sembrava fuori luogo e "appiccicato", se mi passi il termine.
RispondiEliminaNon so cosa sia passato loro per la testa.
Comunque, grazie e buon 2018, Zaccaria.