TI PUNISCO IN DUE!
Bentrovati
a questa nuova Paleorecensione!
Il
titolo un po’ criptico serve per introdurre un film di quasi trent’anni fa
interpretato da quel colosso (1,92 m) di Dolph
Lungdren (da cui il sottile gioco di parole del titolo, ve lo ricordate,
vero, Ivan Drago?)
Parlo de Il Vendicatore, ossia il Punitore, The Punisher!
Nel
1989 vide alla luce questo capolavoro(?) ispirato al famoso fumetto della Marvel
diretto da Mark Goldblatt.
L’ex
poliziotto (e non ex soldato, come nei fumetti) Frank Castle perde la ragione dopo che moglie e figlie saltano in
aria sull’auto bomba destinata a lui.
Creduto
morto fa perdere le sue tracce e inizia allora una crociata personale contro la
mafia conquistandosi il soprannome di “Vendicatore”
(sigh, maledetta traduzione).
Soltanto
il suo ex collega Jake Berkowitz (il
mitico Louis Gossett Jr. Ve lo
ricordate il sergente di Ufficiale e
gentiluomo?), sembra aver capito che il Vendicatore e Castle sono la stessa
persona e cerca di acchiapparlo, sperando di farlo ragionare.
Il
nostro, intanto, dal suo rifugio nelle fogne, dove medita nudo e parla con Dio
(“Ogni tanto parlo ancora con Dio, e lui mi risponde.” cit.), fa fuori 125 persone i 5 anni e
indebolisce la Mafia tanto da permettere alla Yakuza, guidata dalla sadica Lady Tanaka prendere il potere e far
fuori la maggior parte dei capi, e già che c’è, rapirne i figli.
A quel
punto, Castle, sensibile all’argomento bambini, accetterà di aiutare il mafioso
Gianni Franco (doppio sigh) a
liberare il figlio in una sanguinosa resa dei conti.
Il film
di per se è un muscolare b-movie anni ’80, girato in economia e prodotto
dalla New World che fallirà di lì a
poco.
In
realtà non è malaccio, alternando scene interessanti (lo scontro finale), a
altre un po’ meno (il camion telecomandato con la bottiglia di whisky, per
dire).
Lundgren
insistette per scriversi le battute da solo (“Chi ti manda?” “Spiderman.” Cit.)
e, alla fine il suo Punisher è uno tra i più allucinati e folli che si siano
mai visti: non è soltanto bruciato dalla sete di vendetta, lui è passato
dall’altro lato della sanità mentale.
Louis
Gossett Jr., fa il suo lavoro senza infamia e senza lode, il mafioso
(interpretato dal caratterista Jeroen
Krabbé), è stronzo quanto basta, mentre la cattiva è interessante e
perfida, e merita una segnalazione perché realizzata in un’epoca in cui
personaggi femminili del genere erano rari.
Inoltre
segnalo che i combattimenti vennero improvvisati e non coreografati per dar
loro una patina più realistica.
Il film fu un flop, ritirato quasi subito e
distribuito in VHS. I fan non
perdonarono diverse cose tra cui la mancanza dell’iconico teschio sul petto del
protagonista, ma presente sul pomolo dei pugnali da lancio che distribuisce a
volontà, e la sensazione di un lavoro approssimativo (ricordiamoci che il
Batman di Tim Burton arrivò il mese dopo, con ben altro budget e campagna
promozionale).
A me,
personalmente non dispiacque, considerando altri film venuti dopo(qualcuno ha
detto Elektra?)
In ogni
caso, se volete gustarvelo lo trovate in
lingua originale qui
Buona
visione e alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento