IL RITORNO DELLA SPADA DI GHIACCIO
Scusate del ritardo di questo articolo, ma bentornati!

Il Torneo dell’Argaar fu, in origine, pubblicato in due
parti sul settimanale Topolino nei numeri
1464 e 1465 nel dicembre del 1983,
proprio durante le feste come la prima storia di cui abbiamo parlato QUI.
La trama: è ormai passato un anno dalla loro prima avventura e Topolino e
Pippo stanno preparando l’albero, ricordando le loro imprese. Usciti per fare
le compere dell’ultimo minuto, si rendono conto che il vecchio Yor sta cercando di contattarli attraverso dei avvenimenti
all’apparenza casuali, (una scritta
su di un cartellone, la sua immagine su di una palla appesa su di un albero).
A quel punto corrono da Minni
irrompendo a casa sua, dove recuperano il
Piatto degli Zoltan, il mezzo per attraversare le dimensioni con cui l’Uli Boz irruppe nelle loro vite, e
che Minni utilizza come fioriera.
Dopo essere scomparsi davanti agli occhi di una stupita fidanzata, i due
arrivano a destinazione, trovandola completamente cambiata: il villaggio dei pacifici Uli ha lasciato
il posto a una megalopoli uscita da Star wars, al cui centro fa bella mostra la
statua del Cugino di Alf (ossia Pippo) e dei suoi alleati.

All’improvviso, però, alcuni frammenti incandescenti piovono dal cielo:
Boz ammette che c’è un grave problema in corso e li porta da Yor, che svela l’arcano. Costui li ha richiamati usando un oggetto
chiamato Copricapo dei Mugh, capace
di alterare la realtà e li ha attirati di nuovo perché c’è un grave pericolo: un antico vulcano si è risvegliato e
minaccia la sopravvivenza degli Uli. L’unico modo per fermare la violenta
eruzione è gettarci dentro un frammento di gherrotite
un rarissimo minerale il cui unico esemplare conosciuto è nelle mani del dei
Bedi, un popolo confinante, che sarà disposto a cederlo se il Cugino di Alf
accetterà di essere il suo campione nel Torneo dell’Argaar, una sfida tra i
vari popoli che si svolge ogni 400 anni. Pippo, dopo essere entrato in
crisi per aver saputo di avere ben 222 anni in più sul groppone (!) accetta,
insieme a Topolino, Boz e una loro vecchia conoscenza, il troll dei boschi Gunni Helm.

Inizia così una serie di sfide di coraggio e abilità: dalla caccia all’acculturato drago Zibibbo,
a una esilarante(intendo letteralmente) gara di tiro con l’arco, fino alla
sfida con l’inquietante Cavaliere nero, il torneo si concluderà con un colpo di
scena che, davvero, non vi aspettate.
Questa seconda parte si dimostra
all’altezza della prima, riuscendo a rinnovare la meraviglia del primo capitolo senza tradirlo ma
aggiungendo nuovo tasselli a un mondo che si dimostra molto ricco e vario.
Non mancano, ovviamente, i momenti
esilaranti
(l’incontro col drago, la sfida finale la succitata gara di tiro con l’arco contro
l’elfo), ma tutto è cosi ben amalgamato da non causare fastidio.
Il merito rimane tutto dell’insuperabile genio di Massimo de Vita che riesce a dare vita a una saga che non ha niente da invidiare a quelle più blasonate (e
che, in qualche caso le supera pure? ;-) ).
Per oggi basta così, vi auguro un
Buon Natale e un felice Anno Nuovo e vi do appuntamento al 2019!
Ancora AUGURI!!!