PALEORECENSIONI: STEEL 1997
Buon
anno a tutti, vecchie e nuovi nerd! Spero che vi siate rimpinzati per bene e che,
in generale, quest’anno sia iniziato con la marcia giusta.
Dopo due settimane di pausa ricominciamo il
nostro viaggio con una bella paleorecensione.
Dopo ben due articoli dedicati alla Casa delle Idee(Marvel), ora ci
dedichiamo alla Distinta Concorrenza
(DC):
Signore
e signori, ecco a voi il più alto dei supereroi: Steel!
John
Henry Irons ha la sua genesi fumettistica dopo la famosa Morte di Superman, degli anni ’90
(ripresa poi in Batman v Superman. Anche di quella saga dovrò farci un post,
prima o poi).
Era un uomo che, ispirato dal kryptoniano che
gli aveva salvato la vita, dopo la morte di quest’ultimo da parte di Doomsday, decise di onorarlo
costruendosi un’armatura e combattendo il crimine.
Infatti
l’uomo in realtà era un ex progettista d’armi che aveva abbandonato il lavoro dopo aver
scoperto che le sue creazioni erano state usate da criminali comuni che avevano
ucciso gente innocente.
In
pratica è la versione DC black, non playboy, non miliardaria e non filantropa
di Iron man. (:-D).
Successivamente, con il ritorno del vero Uomo
d’acciaio, Steel ebbe una serie tutta sua che durò anche un bel po’.
Il film in questione riprende abbastanza il
personaggio slegandolo da Superman e facendolo interpretare dalla superstar del
basket Shaquille O'Neal.
Qui decide di diventare
un supereroe dopo aver scoperto che un suo ex commilitone decide di vendere una
sua creazione( un canone sonico) a
delle gang di strada: facendosi aiutare dalla sua variegata e numerosa (e anche
un po’ stereotipata) famiglia e da una sua amica rimasta sulla carrozzella dopo
un incidente con una delle sue armi, mette su un’armatura a prova di proiettile
e vari gadget.
Il film, di per sé è…
carino, diciamo, ma risente moltissimo della mancanza di budget e di una
scrittura seria della sceneggiatura e della capacità di recitazione di Shaq.
Nei fumetti Steel ha
degli stivali razzo che gli permettono di volare, qui, invece ha un arpione che si aggancia alle pareti e gli permettono
si scalare in un attimo i palazzi. In più si sposta su una moto (molto figa, in
verità).
Una gag che dovrebbe
essere comica è quella in cui perde i
pezzi dell’armatura. In effetti è un po’ comica, ma giusto un po’.
Ma la punta di vera genialità la riserva il covo segreto, situato nella
discarica di suo zio Joe, nascosta sotto un falso cumulo di rottami a cui si
accede direttamente con la moto tramite un passaggio segreto! Chapeau!
Per non parlare poi di Susan detta Sparky, la sua ex partner
in carrozzella geniale quanto lui che, nella battaglia finale saprà fare la sua
parte con qualche “modifica” alla sedia a rotelle: ve lo giuro, neanche il Professor X degli X Men ha mai
avuto una sedia così figa, più armata di un tank!
In definitiva, uno dei tanti cinecomics girato molto prima dell’esplosione del genere,
in cui si vede lontano un chilometro non
credeva nemmeno la stessa produzione. Un film probabilmente sconosciuto
anche hai fanboy duri e puri della DC. O che fanno finta di non conoscere.
Bene, per oggi è tutto. Alla prossima!
Ciao sono io,Marco B. bello l'effetto nostalgia in bocca al lupo.
RispondiEliminaCrepi il lupo!
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