mercoledì 10 gennaio 2018

PALEORECENSIONI: STEEL 1997


PALEORECENSIONI: STEEL 1997

 
 


Buon anno a tutti, vecchie e nuovi nerd! Spero che vi siate rimpinzati per bene e che, in generale, quest’anno sia iniziato con la marcia giusta.

Dopo due settimane di pausa ricominciamo il nostro viaggio con una bella paleorecensione.

Dopo ben due articoli dedicati alla Casa delle Idee(Marvel), ora ci dedichiamo alla Distinta Concorrenza (DC):

Signore e signori, ecco a voi il più alto dei supereroi: Steel!



John Henry Irons ha la sua genesi fumettistica dopo la famosa Morte di Superman, degli anni ’90 (ripresa poi in Batman v Superman. Anche di quella saga dovrò farci un post, prima o poi).

Era un uomo che, ispirato dal kryptoniano che gli aveva salvato la vita, dopo la morte di quest’ultimo da parte di Doomsday, decise di onorarlo costruendosi un’armatura e combattendo il crimine.



Infatti l’uomo in realtà era un ex progettista d’armi che aveva abbandonato il lavoro dopo aver scoperto che le sue creazioni erano state usate da criminali comuni che avevano ucciso gente innocente.

In pratica è la versione DC black, non playboy, non miliardaria e non filantropa di Iron man. (:-D).

Successivamente, con il ritorno del vero Uomo d’acciaio, Steel ebbe una serie tutta sua che durò anche un bel po’.

Il film in questione riprende abbastanza il personaggio slegandolo da Superman e facendolo interpretare dalla superstar del basket Shaquille O'Neal.

Qui decide di diventare un supereroe dopo aver scoperto che un suo ex commilitone decide di vendere una sua creazione( un canone sonico) a delle gang di strada: facendosi aiutare dalla sua variegata e numerosa (e anche un po’ stereotipata) famiglia e da una sua amica rimasta sulla carrozzella dopo un incidente con una delle sue armi, mette su un’armatura a prova di proiettile e vari gadget.

Il film, di per sé è… carino, diciamo, ma risente moltissimo della mancanza di budget e di una scrittura seria della sceneggiatura e della capacità di recitazione di Shaq.

Nei fumetti Steel ha degli stivali razzo che gli permettono di volare, qui, invece ha un arpione che si aggancia alle pareti e gli permettono si scalare in un attimo i palazzi. In più si sposta su una moto (molto figa, in verità).

Una gag che dovrebbe essere comica è quella in cui perde i pezzi dell’armatura. In effetti è un po’ comica, ma giusto un po’.

Ma la punta di vera genialità la riserva il covo segreto, situato nella discarica di suo zio Joe, nascosta sotto un falso cumulo di rottami a cui si accede direttamente con la moto tramite un passaggio segreto! Chapeau!

Per non parlare poi di Susan detta Sparky, la sua ex partner in carrozzella geniale quanto lui che, nella battaglia finale saprà fare la sua parte con qualche “modifica” alla sedia a rotelle: ve lo giuro, neanche il Professor X degli X Men ha mai avuto una sedia così figa, più armata di un tank!

In definitiva, uno dei tanti cinecomics girato molto prima dell’esplosione del genere, in cui si vede lontano un chilometro non credeva nemmeno la stessa produzione. Un film probabilmente sconosciuto anche hai fanboy duri e puri della DC. O che fanno finta di non conoscere.

Bene, per oggi è tutto. Alla prossima!

2 commenti: