mercoledì 30 agosto 2017

OSSIAN DI SEPPIA


OSSIAN DI SEPPIA





Prima cosa: Montale non c’azzecca un acca con il resto dell’articolo. Solo, mi piaceva il gioco di parole.

Seconda cosa: secondo Wikipedia , Ossian era un mitico bardo, paragonabile a un Omero del nord Europa, diventato famoso grazie a James MaCpherson che diede alle stampe i suoi versi sostenendo di averli ritrovati e poi tradotti, sollevando più di una perplessità negli studiosi. E questo un po’ c’entra con l’articolo.

Nel 1995, la Star Comics pubblicò un fumetto realizzato dalla coppia di autori nostrani Martino Barbieri e Patrizia Mandanici: Ossian, che durò soltanto 8 numeri più uno speciale numero 0 che faceva da prequel.

L’assunto è semplice: circa tremila anni fa una razza aliena chiamata Fomoriani, arrivò sulla Terra attraverso un portale chiamato Nesso dimensionale. Avevano spedito molti di questi portali attraverso tutta la galassia e permettevano di collegare il loro mondo natale con i vari mondi raggiunti dai vari nessi. I Fomoriani erano giganti alti tre metri, dotati di tutte le capacità psicocinetiche più comuni (telepatia, telecinesi, ecc.) ed erano anche mutaforma e si divertivano a cacciare e mangiare le varie tribù umane che incontravano, depredando il pianeta delle sue risorse, nel frattempo. Dato che erano mutaforma erano capaci di accoppiarsi con qualsiasi essere vivente e ben presto nacquero diversi mezzosangue, di aspetto umano ma dotati di tutti i poteri degli invasori, e  cacciati da tutte le tribù.

Ma le cose cambiavano: sul pianeta madre alcune tradizioni più cruente venivano abbandonate,  e uno di loro, Lug, appena arrivato sulla Terra, portatore di queste novità, riunì alcuni mezzosangue, fondando la casta dei druidi e capeggiando una rivolta che portò alla sconfitta degli invasori e alla chiusura del portale. Alcuni alieni scapparono, tuttavia, al massacro, e si riorganizzarono, reclutando altri mezzosangue e dando il via a una guerra sotterranea che dura tutt’oggi e che ha influenzato la storia umana.

Questa lunga premessa per spiegare le origini del protagonista: Ossian McHide, famoso sensitivo di New Orleans e, in segreto, druido con il compito di essere l’attuale guardiano del Nesso, nascosto dopo la guerra. Con lui vive Mcpherson, ex terrorista dell’IRA, sopravvissuto a uno scontro tra fomoriani e druidi, grazie anche al fatto di risultare immune ai comandi subliminali degli alieni. Reclutato poi a forza in un esercito segreto delle Nazioni Unite sotto il comando del Maggiore Craver, sotto la minaccia della pena capitale.

All’inizio della storia si unisce a loro anche Bryan, nipote di Ossian, figlio di sua sorella Sheila, uccisa dai nemici nel primo numero.

Alternando passato e presente questa miniserie ci porta dentro un mondo nascosto dove tutto ciò che sapevamo, in realtà, è falso e riscrive la storia (come l’allusione che la bomba atomica di Hiroshima, in realtà, fosse collegata al conflitto tra druidi e Fomoriani).

Dal triangolo delle Bermuda alla Londra di oggi, attraverso combattimenti sanguinosi, anzi, letteralmente splatter, echi Lovecraftiani neanche tanto velati (tipo la tana  dell’Antico nel numero 5, o l’intero numero 4) e alcune citazioni che non t’aspetti (I Simpsons!!!), Ossian e i suoi amici sono costretti a sventare un articolato complotto che infliggerebbe alla fazione dei Druidi un duro colpo.

Non male anche la scelta di utilizzare persone reali, come l’allora segretario dell’ONU Boutros Ghali e i depistaggi mediatici alla X Files tanto cari ai complottisti più incalliti, e un plauso a come gli autori riuscirono a reinventare i miti celti, declinandoli in salsa fantascientifica .

Ci rimasi male quando la serie chiuse. Ossian era un personaggio interessante, molto più complesso di quello che poteva sembrare e con diverse ombre, derivanti tutte dal suo compito di guardiano (illuminante il dialogo con il druido Clayton: «Non ti sorge il dubbio, a volte, su chi siano veramente i “cattivi” in questa storia?»
«Continuamente»).

I comprimari non erano da meno, capaci di soffrire, avere paura, in pratica molto umani e raramente ridotti a semplici comparse.

Fu una di quelle piccole sfide italiane che ogni tanto regalano qualche sorpresa, ma che non venne premiata dalle vendite.

Nessun commento:

Posta un commento