mercoledì 25 ottobre 2017

PALEORECENSIONI: CAPITAN AMERICA 1990


PALEORECENSIONI: CAPITAN AMERICA 1990

 

Tempo fa, cazzeggiando per internet, ebbi la fortuna (?) di trovare questo:

 

Esatto! Non molti sanno che, nel 1990 la Marvel permise realizzazione la produzione di questo film prodotto dalla 21st Century Film Corporation.

Il film si segnala per la presenza nel cast della giovane promessa Matt Salinger, figlio di J.D. Salinger (avete presente il libro Il giovane Holden? Esatto, proprio quello).

La trama, in soldoni è questa: durante la 2° guerra mondiale fascisti e nazisti rapirono un talentuoso bambino Italiano di nome Tadzio(!?) e lo sottopongono a un esperimento di potenziamento che lo rende più forte e malvagio e lo sfigura in volto trasformandolo nel criminale Teschio rosso (Ca@@#, ma non è la stessa trovata che hanno usato nell’altro film 40 anni dopo?).

La dottoressa presente all’esperimento, inorridita, scappa negli USA e migliora la formula creando Capitan America.

Nella sua prima missione il buon capitano viene però legato a un missile puntato sulla Casa Bianca. Un attimo prima dell’impatto riesce però a deviare la traiettoria, momento che viene ripreso da un bambino con la sua macchina fotografica. Cap precipita in Alaska dove rimane in ibernazione.

Liberato da alcuni esploratori ritorna nel mondo moderno giusto in tempo per andare a salvare il Presidente degli Stati Uniti rapito da alcuni criminali. Arrivato in Italia scoprirà che il Presidente era lo stesso bambino che lo aveva fotografato anni prima e che il capo dei criminali è niente popò di meno il Teschio rosso che con una (orribile) plastica facciale si è reso irriconoscibile (visti i risultati avrebbe fatto meglio a tenersi la faccia da teschio).

Lo scontro finale sarà inevitabile.

In questo capolavoro girato prima del film con Chris Evans e Hugo Wearing e ingiustamente sottovalutato ci sono molti elementi che fanno gridare d’entusiasmo:

la tuta imbottita di muscoli finti del capitano con tanto di addominali in rilievo;

dopo la trasformazione, quando Steve Rogers gira in borghese, indossa sempre una camicia attillata anche questa imbottita, ma talmente bene che quasi non si nota, ma proprio per niente;

i fascisti italiani, che in nessssun modo sono macchiette in stile sturmtruppen;

Le origini del Teschio, che dal tedesco Johann Schmidt diventa il pianista italiano Tadzio (machecazz…) de Santis;

Francesca Neri nel ruolo intenso e drammatico di Valentina da Santis, anche qui nientepopòdimenoche la figlia del Teschio rosso(lo metterà sul curriculum?);

La stessa attrice usata per la parte della fidanzata del capitano durante la guerra e la di lei nipote quarant’anni dopo(geni! Lo penso davvero, non scherzo!)

Che dire? Spero che un giorno questa pellicola venga rivalutata, e possa conquistarsi il posto che merita al fianco di opere immortali come Quarto potere, Il dittatore e Via col vento.

Un ultima cosa: quando lo vidi, qualche annetto fa lo potei guastare su Youtube per intero in italiano. Ho cercato di rintracciarlo, ma non ci sono riuscito.

Per chi vuole gustarselo(?) ci sono due modi; se sapete l’inglese potete vedervelo in lingua originale QUI, oppure in italiano, ma diviso in 7 video QUI.

Buona visione!

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