QUANDO GLI AVENGERS
SI CHIAMAVANO VENDICATORI
Era il 1992 ed ero
alla stazione per prendere il treno per La Spezia in “gita” verso la visita per
la leva militare(chi ha una certa età sa di che cosa parlo, nevvero? ;-) ).
Mentre studiavo l’edicola della stazione con l’intenzione di prendere qualcosa
per il viaggio, la mia attenzione cadde su di una copertina in particolare:
Thor che avanzava minaccioso verso chi guardava con, disposti a ventaglio
dietro di lui, il resto dei suoi compagni.
Sopra di loro campeggiava
la scritta:
SPECIALE I
VENDICATORI
RITI DI
CONQUISTA
Bum! Era fatta. Bastò
quello per un amore a prima vista.
Presi quell’albo(scoprii
che era la raccolta di più numeri che formavano una saga completa) e, durante
il lungo tragitto dalle Marche fino alla Liguria, lo divorai più e più volte,
fino a impararlo a memoria.
Ora, non ero
totalmente a digiuno della materia. Tempo prima il mio amico Marco mi aveva
prestato alcuni dei suoi albi, Uomo Ragno e X-men in particolare, mentre i TV
avevo visto più volte i cartoni dell’Arrampicamuri e dei Fantastic Four, ma gli
Aveng… pardon, I Vendicatori mi conquistarono.
Perché? Bè intanto
iniziamo dalla storia: in quella saga i Signori del male, ossia la collezione
dei peggiori nemici dei Vendicatori, sotto la guida del barone Zemo riescono,
con abili stratagemmi, a “sfrattare” gli eroi dalla loro base e a isolarla.
A rimetterci per
primi saranno Ercole, ridotto in di vita e il povero Jarvis, maggiordomo del
gruppo.
Una delle sequenze
più drammatiche sarà infatti il pestaggio del pover’uomo da parte di Mister
Hide su ordine di Zemo per piegare lo spirito di Capitan America, costretto ad
assistere al massacro del maggiordomo e ad ascoltare le sue urla.
Un’altra immagine
molto forte fu, alla fine di tutto, dopo che gli eroi avevano vinto, vedere il
capitano inginocchiato in mezzo alle macerie tenendo in mano i pezzi dell’unica
foto di sua madre, tra i ricordi di una vita che i supercriminali avevano
distrutto nel tentativo di spezzarlo.
Bisogna dire che il
merito di quell’amore era anche degli autori di quella saga: a disegnarla c’era John Buscema, chiamato “il
Michelangelo dei fumetti” mica l’ultimo arrivato. Un tizio che lavorò per anni
oltre che sui Vendicatori, anche su Thor e Silver Surfer e che disegnò ben 200
numeri di Conan il barbaro.
Insieme a lui Tom
Palmer più famoso come inchiostratore, ma bravo anche nei disegni, tanto da
affiancare mister Buscema.
E alla sceneggiatura
Roger Stern, un altro pezzo da novanta che lavorò sia per la Marvel che per la
DC e che, se non ricordo male inventò il personaggio di Hobgoblin.
Ora, a distanza di
anni, riflettendoci bene forse era la formula ciò che mi piacque di quel
fumetto: un gruppo di persone che più diverse non c’erano, differenti per
poteri e storia, senza niente a legarli tra loro (a differenza di X-men e
Fantastici 4), ma che nonostante tutto si metteva insieme per uno scopo comune,
come una specie di famiglia MOLTO allargata, dove spesso si litigava, ma dove
si metteva subito tutti i propri problemi da parte se c’era da combattere per
il bene comune (sì, più o meno accade anche nella Justice League, ma non stiamo
parlando di loro, oggi).
Figo, no? Bè per me
lo era e lo rimane tutt’oggi.
Successivamente
iniziai a collezionare tutti gli albi che trovai, compreso qualche arretrato.
Allora nell’edizione italiana venivano pubblicati insieme alle avventure di
Capitan America, alternando le storie, cercando di mantenere una certa
continuity.
Comunque, essere fan
dei Vendicatori allora, per come l’ho vissuta io era qualcosa di eroico.
Per almeno due
motivi:
1) allora i diritti
dei fumetti Marvel erano spezzettati tra
varie case editrici (Star Comics, Plat Press Comics Art). Seguire in maniera
organica i crossover era impossibile e, spesso, visti i ritardi (anche di 10 o
12 anni!) dalla pubblicazione dell’originale americano (l’ho detto che Riti di
Conquista è dell’ 86?)si poteva assistere a incongruenze e anche spoiler.2) Allora sembrava che alla Marvel esistessero soltanto L’Uomo ragno e gli X-men. Ognuno di loro aveva titoli su titoli che aumentavano l’offerta.
C’erano Web of Spiderman, Amazing, Spectacular,
ecc. ecc.
Per i mutanti c’erano
tutte le possibili declinazioni della x, compreso (giuro!) X-Factor (ma senza
Morgan.)C’erano battute sul fatto che le giornate di Peter Parker durassero più di 24 ore, mentre gli Uomini X, per essere una minoranza perseguitata, erano fin troppo numerosi.
Al massimo, dall’altra parte c’erano i Vendicatori della costa ovest come gruppo aggiuntivo (probabile futuro post), ma niente che reggesse il passo.
Oggigiorno, lo sappiamo, le cose hanno preso una piega diversa. Col successo dei film anche la visibilità e il “peso” nei fumetti è aumentato, tanto che, oramai, qualunque gruppo di supereroi che si mette insieme si fa chiamare Avengers (bè, quasi tutti.)
È una ruota che gira. Domani, magari avremo un intero esercito di, che so, Guardiani della galassia o Difensori.
Comunque sia questa storia mi è rimasta nel cuore. Azione, dramma, nemici spietati e implacabili che approfittano dei tuoi punti deboli e una situazione senza speranza.
Che si cerca di più
per un battesimo del fuoco (fumettistico)?
A questo punto, però,
mi piacerebbe sapere quale è stato il vostro primo amore (a fumetti).Quando è successo? Dove eravate? Perché ve ne innamoraste?
non ho mai capito 'sta storia della "minoranza numerosa" XD
RispondiEliminaE' uno dei tanti misteri del multiverso...
RispondiEliminanel senso: per quanto vogliono essere presentati nei fumetti mi sa che siamo ancora a meno di 300 e per arrivarci ci stiamo contando dentro anche "mutanti" come quello che parla tante lingue... Anche solo negli stati uniti la popolazione è di svariate centinaia di milioni. Sono comunque una minoranza, se permetti.
RispondiEliminaIl concetto era che all'epoca, contando il numero di pubblicazioni, quelle dedicate ai mutanti si erano moltiplicate esponenzialmente in proporzione al totale. C'erano mutanti ovunque. Da qui la battuta
RispondiEliminaSi, ma solo perché ci si focalizzava su di loro e basta. Se uno andava a ragionare, ovvio che erano una minoranza.
RispondiElimina